LA RINASCITA DEL TEATRO RINGHIERA E LA STAGIONE 2016-2017

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A cominciare dal 2015 il Teatro Atir Ringhiera ha avviato un profondo percorso di ristrutturazione. A partire dal suo interno, per poi passare agli aspetti amministrativi e gestionali. Ne è nato un deciso cambio di rotta nella gestione dell’associazione, che poco più di un anno fa si era trovata davanti a una drammatica scelta: decidere se proseguire l’attività o arrendersi di fronte alle tante difficoltà di carattere economico, finanziario, politico e organizzativo. Per fortuna Teatro Ringhiera continua la sua attività e per il 2016-2017 ha in cartellone una serie di interessanti spettacoli.  Vediamo dunque di passarli in rassegna.

Dal 22 al 25 settembre e dal 29 al 2 ottobre, si comincia con Racconti di Zafferano, scritto, diretto e interpretato da Maria Pilar Pérez Aspa. Qui il protagonista è il cibo. Noi mangiamo e parliamo con lo stesso organo. Cibo e parole convivono nella nostra bocca e si nutrono a vicenda. Per questo anche mangiare rappresenta uno degli aspetti più evidentemente culturali nell’uomo.

Da venerdì 7 a domenica 9 ottobre con una ripresa dal 14 al 16 è la volta di L’arte della gioia di Goliarda Sapienza, con Sandra  Zoccolan e Giulia Bertasi alla fisarmonica. Qui ci viene raccontata la storia di Modesta, nata nel 1900 da una famiglia poverissima della Sicilia. Attraverso la sua volontà lucida, decide di non soccombere ai pregiudizi. Affronta la vita passando dal convento all’aristocrazia. Dentro di lei esplodono vitalità, erotismo, intelligenza e dolore.

Da martedì 8 a domenica 20 novembre va in scena Trentadue secondi e sedici, con la regia di Serena Sinigaglia e la drammaturgia di Michele Santeramo. Ne sono protagonisti Tindaro Granata, Valentina Picello e Chiara Stoppa. E’ la storia di Samia Yusuf Omar, che partecipò alle Olimpiadi di Pechino del 2008. Venne ripresa da tutte le telecamere del mondo. Era accanto ai mostri sacri dell’atletica e correva per i 200 metri. Il risultato fu scontato: si classificò ultima, con quasi dieci secondi di distacco. Il suo tempo fu 32”.16.

Da martedì 29 novembre a domenica 4 dicembre il Teatro Ringhiera propone Il vangelo secondo Antonio. Un testo scritto da Dario De Luca, che ne è anche il regista. In scena troviamo Matilde Piana, lo stesso De Luca e Davide Fasano. Don Antonio è il parroco di una piccola comunità. Vicario generale del vescovo, si ammala di Alzheimer. Al suo fianco la sorella, devota perpetua dal carattere rude, e un giovane e candido diacono. La malattia colpirà la mente brillante di questo sacerdote e nulla sarà più come prima.

Da martedì 20 a giovedì 22 dicembre tocca al Magnificat di Alda Merini. La regia è di Paolo Bignamini. Ne è protagonista Arianna Scommegna. Alla fisarmonica troviamo Giulia Bertasi. Le brucianti parole della poetessa milanese raccolte nel libretto Magnificat ci vengono riproposte nella vibrante interpretazione di Arianna Scommegna. Ritroviamo così tutta la carnalità, l’intimità e la sorprendente immedesimazione della poetessa milanese nei panni della Vergine Maria.

Il 2017 si apre con La porta di Magda Szabò. In scena da giovedì 12 a domenica 15 gennaio, vede protagoniste Maria Paiato e Maria Pilar Pérez Aspa. Qui ci si chiede se la chiave di tutto non sia accettare qualcuno per quello che è, evitando completamente la tentazione di cambiarlo. Conoscere una persona comporta il rischio di poterla amare meglio? Quanto siamo disposti a rischiare? Gli interrogativi restano aperti.

Da martedì 17 a domenica 22 gennaio in cartellone c’è La mite. Liberamente tratto dal racconto di Fedor Dostoevskij, è stato adattato da Cesar Brie, che ne ha anche curato la regia. Ne sono protagonisti Clelia Cicero e Daniele Cavone Felicioni. Si tratta di un racconto che Dostoevskij scrisse prima de I fratelli Karamazov. Si ispirò a un fatto di cronaca che lo aveva colpito molto: il suicidio di una ragazza definito dai giornali un suicidio mite.

Da venerdì 27 a domenica 29 gennaio arriva un testo già proposto dal Teatro Carcano: Donna non rieducabile di Stefano Massini, con Ottavia Piccolo e la regia di Silvano Piccardi. E’ l’adattamento in forma teatrale di brani autobiografici e articoli di Anna Politkovskaja, Una forma di teatro sociale, che vede protagonista la giornalista trovata morta il 7 ottobre 2006 nell’androne della sua casa moscovita, uccisa da quattro colpi di arma da fuoco.

JERZY BUZEK ASSISTE A UNE CEREMONIE EN HOMAGE A ANNA POLITIKOVSKAJA

Da venerdì 3 a domenica 5 febbraio è il turno delle Nina’s Drag Queen. Lo spettacolo si chiama Matrioske e vede protagonista la figura della mamma. Immagine di riferimento intramontabile o ingombrante modello di altri tempi. Ce la portiamo dietro, la imitiamo, la fuggiamo, ci facciamo i conti. In un duello di amore e odio, tra una canzone in playback struggente e una danza liberatoria.

Da giovedì 9 a domenica 19 febbraio è la volta di Tre alberghi di Jon Robin Baitz. Tradotto da Masolino D’Amico e diretto da Serena Sinigaglia, vede protagonisti in scena Francesco Migliaccio e Maria Grazia Pilos. Ken sogna di cambiare il Terzo Mondo che sforna prodotti adatti a quei Paesi. Ken però all’improvviso cambia e diventa uno di quei tagliatori di teste che la ditta manda in giro per il mondo a licenziare chi non funziona più.

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Da venerdì 10 a domenica 19 marzo il Teatro Ringhiera propone Chinglish di David Henry Hwang con la regia di Omar Nedjari. Ne sono protagonisti Valentina Cardinali, Angelo Colombo, Enrico Maggi, Annagaia Marchioro e Federico Zanandrea. E’ la storia esilarante di Daniel Cavenaugh, un uomo d’affari americano che compie il disperato tentativo  di lanciare una nuova impresa in Cina. Solo tre cose sembrano ostacolare il suo cammino: non parla la lingua, non conosce le usanze del Paese e s’innamora dell’unica donna che non può assolutamente avere.

Da martedì 28 marzo a domenica 9 aprile tocca a Un alt(r)o Everest, di e con Mattia Fabris e Jacopo Bicocchi. Jim Davidson e Mike Price sono due amici. Sono una cordata. Nel 1992 decidono di scalare la loro montagna: il Monte Rainer nello stato di Washington, Stati Uniti. Il sogno di una vita, una vetta ambita da ogni scalatore, un passaggio obbligatorio per chi, nato in America, vuole definirsi Alpinista.

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Da martedì 25 a sabato 29 aprile, in occasione delle celebrazioni per l’Anniversario della Liberazione e dopo il successo della scorsa stagione al Teatro della Cooperativa, arriva al Teatro Ringhiera Nome di battaglia Lia. Il testo e la regia sono di Renato Sarti, anche presente in scena con Marta Marangoni e Rossana Mola. Molte volte, quando si pensa alla Resistenza, l’immagine più usuale cui si fa riferimento è quella del partigiano combattente e spesso ci si dimentica delle storie apparentemente periferiche. Ci si dimentica che, al di là dei momenti alti e celebrativi, esiste un mondo fatto di episodi che fanno parte di una quotidianità ai più sconosciuta, ma dal valore estremamente significativo.

Da martedì 2 domenica 7 maggio va in scena in prima assoluta Modern Family 1.0 di Giovanna Donini e Annagaia Marchioro, anche presente in scena con Virginia Zini. Alan Bennet scrive: ogni famiglia ha un segreto, ed il segreto è che non è come le altre famiglie. Modern Family 1.0 è uno spettacolo che parla di famiglie. Famiglie di tanti tipi, non sempre felici, ma il più delle volte sì. L’autrice è partita dalla propria famiglia d’origine, veneta e quindi pratica, autonoma e latifondista. Eppure anche surreale, imprevedibile e moderna.

Chiude la stagione 2016-2017 del Teatro Ringhiera Orti Insorti, di e con Elena Guerrini.  Lo spettacolo sarà in scena il 19, il 20, il 26 e il 27 maggio. Si tratta di un viaggio per riappropriarsi della memoria, legata alla civiltà contadina, di cui nonno Pompilio ha fatto parte per tutta la vita. Un viaggio affascinante, dalla Maremma a Pasolini, passando per Vandana Shiva, Fukuoka e Libereso Guglielmi, che era il giardiniere di Calvino. Piante e parole. Quando e come è meglio seminare il basilico? Aveva ragione il nonno o il manuale “L’orto perfetto in sette giorni?” Ancora una volta tutti gli interrogativi restano aperti.

                                                                                                                                                                                                                          Andrea Simone