E’ incentrato sulla rivoluzionaria figura di Mario Mieli lo spettacolo in scena al Teatro Litta di Milano. Attivista, marxista e primo fondatore degli studi di genere, Mieli fu tra i soci fondatori del Fuori, il movimento di liberazione omosessuale torinese.
Nato da un’idea di Maurizio Guagnetti e Irene Serini, Abracadabra – Incantesimi di Mario Mieli è in cartellone fino all’11 ottobre e vede protagonista la stessa Irene Serini, con Caterina Simonelli che ha curato la parte delle luci e del suono. Le animazioni video sono di Anna Resmini.
Parlano Irene Serini, Caterina Simonelli e Anna Resmini
“Sotto quali aspetti la figura di Mario Mieli fu così visionaria e lucida?“
Irene Serini: “Lo fu in particolar modo rispetto al cosiddetto orientamento sessuale, perché scrisse una tesi di laurea di filosofia morale molto particolare con un linguaggio transgender. Elementi di critica omosessuale si esprime in modo non accademico, ma indaga l’orientamento sessuale. Amo molto dire che indaga il nostro desiderio profondo, che tendenzialmente evade da ogni forma di caratterizzazione. Una delle tesi sviluppate all’interno del libro è che ognuno di noi ha dentro di sé svariate forme di libido e di identità di genere a cui può sentirsi di appartenere. Indaga la nostra natura più profonda, quello che la determina e come si relaziona con il mondo. In particolare lo Studio 4 indaga il rapporto tra la nostra intimità, la nostra sessualità, il nostro sentirci uomo e il nostro sentirci donne in rapporto alla società in cui viviamo. Una società economicamente governata da un pensiero capitalista.”
“Che occasione fornisce ‘Abracadabra’ per indagare sul comportamento umano e le distinzioni di genere? Porta a rimettersi in discussione?”
Caterina Simonelli: “Decisamente. Incontrare un autore di questo tipo è stato un passaggio importante per me, perché sono cresciuta come la maggior parte delle persone con una serie di stereotipi e di panorami sociali e culturali, che in qualche modo hanno dichiarato e orientato prima di una riflessione consapevole la mia identità.”
Politica, orientamento sessuale ed esoterismo
“Mieli era fortemente marxista, quindi anticapitalista. Pensava o forse temeva che il capitalismo avesse da guadagnare qualcosa dalle divisioni di genere e orientamento sessuale?”
Irene Serini: “Mieli si espresse nel 1977. Sono trascorsi tanti anni, quindi abbiamo potuto vedere anche quanto il suo pensiero abbia applicazioni attuali. Ha potuto anticipare e profetizzare quel che sarebbe accaduto. In effetti, già nel 1977 parlava di mercificazione delle nostre pulsioni sessuali e delle nostre perversioni, senza attribuire a questo termine il significato più scabroso che gli attribuiamo noi oggi. Quindi il suo pensiero era estremamente distante dall’etichettare, dal catalogare e dal controllare le persone attraverso una divisione tra maschio e femmina. Uno dei primi documenti dello Stato ci divide in maschi e femmine. La natura non è così perché non c’è un copyright fisso.”
Caterina Simonelli: “Il mercato ci divide in maschi e femmine: in prodotti per i maschi e le femmine, orientati e pensati proprio con determinate caratteristiche.”
“Da cosa nasce il titolo Abracadabra?”
Irene Serini: “Dal fatto che Mario Mieli era un incantatore, un personaggio estremamente affascinante che è vissuto fino a 30 anni. La sua vita è stata apparentemente molto breve, per quanto intensa. Per noi è stata anche una cosa difficile da affrontare, talmente affascinante e incantatrice da farci perdere ogni tanto l’obiettivo: cosa ha senso conservare di lui e cosa è invece superfluo. Quindi Gli incantesimi di Mario Mieli sono qualcosa da capire e tradurre. Bisogna comprendere quanto siano realmente degli incantesimi, ossia dei luoghi in cui tu inconsapevolmente arrivi in un altro stato, o se siano frasi, concetti e pensieri che ti fanno andare nella zona oscura del nostro animo.
Abracadabra è un omaggio al suo gusto per l’alchimia e per l’esoterismo. E’ una parola che esiste da sempre e di cui non sappiamo il significato. Però esiste, continua e perdura. Continuiamo a pronunciarla senza sapere cosa significhi.”
“Esoterismo e incantesimi che hanno un valore aggiunto dato dalle immagini. Che contributo hanno dato allo spettacolo?”
Anna Resmini: “Sono immagini animate e per questo sono già magiche. L’approccio non è stato quello di dare messaggi chiari, definiti e definibili, ma di produrre un susseguirsi di immagini che fanno nascere sensazioni, che portano a riflettere su certe cose senza mai dichiararle fino in fondo. Lasciano dei sottintesi. E’ una materia molto viva, che esprime quello che è più difficile dire. Soprattutto rispetto a una tesi di laurea. C’era bisogno di comunicare qualcosa che era fuori dalle parole in un altro modo.”
- Intervista video di Andrea Simone
- Si ringrazia Alessandra Paoli per il supporto professionale