“ALLE 5 DA ME”: LA SPASMODICA RICERCA DEL PARTNER

Alle 5 da me è una commedia esilarante di Pierre Chesnot in scena al Teatro Carcano di Milano dal 4 al 14 aprile, che racconta dei disastrosi incontri sentimentali di un uomo e di una donna: lui in cerca di una stabilità affettiva, lei ossessionata dal desiderio di maternità. Ne sono protagonisti Gaia de Laurentiis, che interpreta cinque donne che corteggiano un uomo e Ugo Dighero, che dà invece voce e volto a cinque uomini che corteggiano una donna. La regia dello spettacolo è di Stefano Artissunch.

Il trailer dello spettacolo

Parla Ugo Dighero

“E’ vero che l’autore è rimasto talmente impressionato dalla vostra bravura che ha voluto mettere nel testo una scena che prima non c’era scritta appositamente per voi?”

“Sì, anche se la scena in realtà nello spettacolo non c’è. E’ rimasta perché la figlia di Chesnot è venuta a vedere il nostro spettacolo. Chesnot questa volta verrà a vedere lo spettacolo a Milano al Teatro Carcano.”

“Il regista ha voluto dare un’impostazione abbastanza cinematografica al testo, è così?”

“Stilisticamente abbiamo scelto una strada in cui ci ha aiutati moltissimo lo scenografo Matteo Soltanto, che aveva già fatto le scenografie de L’inquilino del piano di sopra di Chesnot che abbiamo fatto per due anni sempre con Gaia. Lui ha scelto di fare una scenografia non realistica, molto divertente, leggera e colorata, che consente un tipo di recitazione che prevede anche le iperboli e i paradossi. Se avessimo calato lo spettacolo nella scenografia di un salotto borghese, probabilmente lo avremmo ammazzato. Da questo punto di vista è molto funzionale, quindi è stata sicuramente un’ottima scelta.”

“Perché i vostri personaggi sono poco selettivi nella loro ricerca del partner?”

“In realtà sono selettivi a loro modo. Quando sia i maschi che le femmine si mettono in testa che è il momento di trovare l’uomo o la donna della loro vita, non trovano nulla, perché le coppie si formano in maniera totalmente imprevista e casuale. Non c’è nulla di programmabile da quel punto di vista. La cosa divertente dello spettacolo è che tutti ci possiamo riconoscere nei personaggi e che possiamo enfatizzare questo aspetto. A tutti è capitato di andare alla ricerca dell’altra metà, combinando spesso disastri. E’ un momento in cui tutti ci riconosciamo e in cui si creano situazioni grottesche.”

“Ci sono delle somiglianze con L’inquilina del piano di sopra?”

“Da questo punto ddi vista i francesi sono bravissimi a creare questo clima di leggerezza e a parlare di argomenti molto forti dal punto di vista dell’empatia. Ognuno si riconosce negli sforzi dei personaggi, ma con grandissima leggerezza e con grande divertimento. Sicuramente lo stile francese viene fuori e c’è in tutti e due gli spettacoli.”

  • Intervista di Andrea Simone
  • Si ringrazia Brunella Portoghese per il supporto professionale