Alterazioni di guerra è un progetto che nasce nel 2014. Al centro dello spettacolo c’è il tema della Prima Guerra Mondiale e di riflesso la rivoluzione artistica che ha caratterizzato quel periodo storico con la nascita delle avanguardie. Ne sono protagonisti Marco Motta, sassofonista e clarinettista, il compositore Alberto Turra, la cantante Sarah Stride e Stefano Greco agli strumenti elettronici. Lo spettacolo è in scena al Teatro Linguaggicreativi di Milano il 4 e il 5 maggio.
Intervista a Marco Motta
“Perché la Prima Guerra Mondiale fu così importante per la nascita dei movimenti di avanguardia?”
Sostanzialmente è un’evidenza, nel senso che nel periodo della Prima Guerra Mondiale abbiamo visto una rivoluzione delle arti figurative con la nascita del Futurismo, del Dadaismo e dell’Espressionismo. Sono tre correnti, tre avanguardie storiche che hanno rivoluzionato il modo di concepire le arti figurative rispetto a quello che c’era stato prima. Il Futurismo aveva una sua estetica di incitazione alla guerra, del mito della velocità e della Rivoluzione industriale applicata alla Prima Guerra Mondiale e a tutti i movimenti interventisti di quel periodo. Il Dadaismo rifiutava la guerra e le arti perché i suoi esponenti dicevano che se l’arte non era riuscita a salvare il mondo da un disastro come la Prima Guerra Mondiale, era tutto da rifare. Quindi c’è stata tutta un’altra estetica del non senso e di rifiuto di quello che c’era stato fino ad allora come le arti figurative. L’Espressionismo era un movimento tedesco che cercava di tirar fuori quello che aveva al proprio interno. Quando faccio i workshop nelle scuole medie, faccio vedere come un espressionista come Otto Dix, che all’inizio era a favore della guerra, ha poi cambiato tutta la sua estetica andando verso una nuova oggettività. Tutte queste influenze mi hanno spinto a rileggere tutte le arti figurative legate alla Prima Guerra Mondiale e a creare uno spettacolo in chiave moderna.
“In che modo il linguaggio musicale e quello visuale si intrecciano in questo spettacolo?”
Questo è il punto centrale di “Alterazioni di guerra”. Io ho sempre suonato e improvvisato con il clarinetto, però essendo anche un appassionato di arti figurative, volevo che quello che suonavo si traducesse in qualcosa di visuale e che arrivasse al pubblico in modo diretto e più violento. Volevo cercare una sinergia tra quello che improvvisavo e quello che succedeva dietro di noi. Quindi mi sono rifatto alle arti interattive con tutti gli strumenti del caso. Ho cercato di mettere insieme la mia musica e le arti figurative di quel periodo.
“Quanto sono importanti le immagini che vengono proiettate sulla scena?”
Per me sono state fondamentali anche in fase di composizione dei brani perché sono proprio partito dalle suggestioni che mi davano alcuni quadri, come un’opera in cui c’erano dei soldati incastrati nel filo spinato che facevano da contrasto con il cielo stellato. Proiettando soltanto quell’immagine, ho scritto i temi relativi al primo brano. Partendo dalle arti figurative, sono arrivato a comporre i brani. Un altro esempio è un quadro di Lorenzo Balla, “Automobili in corsa“, dove si vede la visuale di un uomo che sta guidando un’auto ad alta velocità in un tunnel. Questo è stato rivisitato da me creando un tunnel interattivo che viene proiettato dietro di noi e che si muove in funzione di quello che fanno i solisti, quindi io al sassofono e Alberto Turra alla chitarra. L’obiettivo era che ogni replica dello spettacolo fosse diversa ed è per questo che i quadri interagiscono in tempo reale con quello che facciamo noi.
“In che modo la Prima Guerra Mondiale ha sconvolto le vite di chi vi ha partecipato?”
La Prima Guerra Mondiale ha sconvolto dal punto di vista fisico chi vi ha partecipato. Ho voluto però porre l’accento sul fatto dal punto di vista psicologico: tanti soldati che erano andati in guerra, anche se non erano stati mutilati, quando sono tornati non erano più le stesse persone. Il loro essere e il loro modo di vivere erano cambiati perché erano stati sconvolti da un evento di quella portata. Teniamo conto che la Prima Guerra Mondiale è stata la prima guerra moderna e ha visto l’utilizzo di armi che prima non esistevano. Prima si facevano le guerre con i fucili e le baionette, poi si è arrivati all’attacco con i gas e con le mitragliatrici. Vedere i propri compagni falcidiati dalle mitragliatrici e dai gas era veramente una cosa sconvolgente e attuale.