“BACIAMI JAMES”: GIOCHI DI COPPIA AD ALTO RISCHIO

Una commedia degli errori, con due persone sole, che trovano molto difficile capirsi l’un l’altro o come agire con il partner, senza essere di volta in volta, spaventati, arrabbiati, egoisti o insoddisfatti. Un rapporto di coppia che si consuma in un weekend in una cittadina britannica del nord, dove emergono manie, nevrosi e rituali imprescindibili anche nel sesso.

Nathaly Caldonazzo e Franco Castellano arrivano al Teatro San Babila di Milano con Baciami James di Robert Farquahr. Lo spettacolo è in scena dal 27 novembre al 2 dicembre con la regia di Guglielmo Guidi.

Quattro domande a Nathaly Caldonazzo

“Ci parli di Crystal, il tuo personaggio, senza svelare troppo?”

“Crystal è una donna stanca e disillusa, che dagli uomini non si aspetta assolutamente più nulla. E’ ancora giovane e si lascia alle spalle  un matrimonio noiosissimo, quindi cambia identità e inizia una nuova vita. Parte con un uomo senza alcuna illusione, ma solo con l’idea di passare un weekend. Ha però la speranza inconscia che da questo colpo di testa nasca qualcosa che la possa sorprendere, perché è proprio quello che vuole: essere sorpresa in modo positivo.”

“Questo però porta a una commedia degli errori, giusto?”

“Sì, ma anche a qualcosa che non lascia spazio a romanticismi… Il lato divertente è che c’è uno humour molto sottile e britannico: se lo spettatore sa coglierlo, lo apprezza indubbiamente. A me piace molto, perché non è palese, ma molto sottile e cinico. Lo dice anche l’autore: sono due solitudini che si incontrano, ma che in fondo di simile non hanno nulla.”

“Si dice che un attore non possa essere credibile se non gli piace il personaggio che interpreta. A te cosa piace, ma anche cosa non piace del tuo?”

“Mi piace la sua leggerezza, mista però a una grande profondità. Una leggerezza che nasce da un’intuizione di Crystal: la sua vita fino a quel momento era troppo profonda e distante da lei. C’è stata quindi una metamorfosi durante il cammino, ma Crystal ha dentro di sé corde di profondità. E’ un personaggio che amo, mi fa grande simpatia e in cui mi piace molto metterci del mio, come del resto faccio con ogni personaggio; perché ho avuto una vita molto varia, piena di eventi belli e brutti .”

“E’ la prima volta che dividi la scena con Franco Castellano? Come ti sei trovata?”

“Figurati! E’ addirittura la terza! Abbiamo fatto insieme “La locandiera” di Carlo Goldoni e “Fiori di cactus”. Non c’è due senza tre e quindi eccoci qua! Il regista ci conosceva entrambi perché avevamo già lavorato insieme: quindi ha individuato in noi la fisicità e i caratteri giusti. Adoro lavorare con Franco Castellano perché lo trovo un grandissimo attore.  Siamo una coppia più che rodata!”