Cosa c’è di più bello che avere un figlio? Niente, salvo forse avere un figlio che nasce già educato. Perché la grande gioia del nuovo arrivo, piano piano, si stempera col crescere delle responsabilità educative. Il genitore si chiede continuamente: “Sarà giusto quello che faccio?” “Mia madre faceva così, il pediatra dice il contrario e io faccio come mi dice la portinaia che ha cinque figli”. Poi crescono, diventano adolescenti, e allora tutti consigliano di usare il dialogo per mantenere l’armonia tra genitori e figli.
Da quando ho famiglia sono single è in scena al Teatro della Cooperativa fino al 27 giugno. Scritto a quattro mani da Claudio Batta e Riccardo Piferi che ha firmato anche la regia, lo spettacolo vede come unico protagonista in scena lo stesso Claudio Batta.
La parola a Claudio Batta
“Ho una moglie e due figli. Tre buoni motivi per cui bere.” Vuole commentare questa frase?
Siamo partiti dal presupposto che una famiglia, come spesso accade, dà pensieri, problemi, impegno e quindi grande fatica. Come dico alla fine dello spettacolo, è una cosa molto bella che io rifarei. Non ho alcun rimorso nell’aver fatto due figlie. E’ una grande fatica che però siamo pronti a rifare.
Come viene analizzato il rapporto tra genitori e figli?
Viene analizzato sempre dagli altri e in modo spesso molto critico. Invece nel nucleo familiare va sempre tutto bene. Si cerca quanto meno di farlo andare bene. Si tenta di essere i meno critici possibile per far sì che si respiri un’aria serena all’interno della famiglia. Non è assolutamente facile.
Perché la nostra generazione è ancora in bilico tra l’essere figlio e diventare genitore?
Questo è un grande dilemma perché molto probabilmente sono cambiate tante cose negli ultimi anni. Nelle ultime generazioni quelli che poi diventano genitori sono sempre stati abituati ad essere aiutati e a risolvere i problemi, mentre invece una volta i problemi si risolvevano molto spesso da soli. Va da sé che si fa una grande fatica a diventare genitore e invece vediamo molto spesso dei genitori che delegano ai nonni, alle tate o alla scuola come dico nello spettacolo, cercando di fare meno fatica possibile nel crescere e nell’educare i propri figli.
Meglio fare un figlio o prendere un cane?
Tanti hanno preso un cane, che è il surrogato di un figlio. E’ un altro tipo di amore. Per loro è molto simile e quindi spesso ripiegano su un animale per svariati motivi. Forse hanno troppa paura di un figlio, forse non hanno trovato la persona giusta con cui farlo, quindi si ripiega su un animale domestico.
- Foto di scena fornite dal Teatro della Cooperativa
- Si ringrazia Giulia Tatulli per la collaborazione.