Una vita straordinaria
Uno spettacolo sulla vita di Madre Teresa di Calcutta. Arriva finalmente in scena la storia di una donna eccezionale, che non ha mai smesso di tradurre la propria fede in sostegno e aiuto per i soffferenti e che non ha mai cessato di essere una grande Madre per tutti quelli che ne avevano bisogno. Il segreto di Madre Teresa è in scena dal 19 al 22 aprile al Pacta Salone di Milano. Il testo e la regia sono di Luca Cairati e ne sono protagonisti Simona Lisco, Sandra Zoccolan e Aphrodite De Lorraine.
La parola a Luca Cairati
“Qual è la difficoltà di portare in scena uno spettacolo su Madre Teresa di Calcutta?”
La difficoltà è notevole, perché si rischia di fare soltanto un excursus di quella che può essere la vita di Madre Teresa senza riuscire ad andare in profondità rispetto alle sue dinamiche psicologiche. Quindi una grande figura. Un altro grande rischio è quello di offuscarne in qualche modo il carisma, soprattutto quando si vanno a toccare certi argomenti delicati rispetto a quelle che sono state le sue dinamiche relative alla vocazione. E’ vero che è una figura talmente ricca e straordinaria che è come affrontare un grande drammaturgo come Shakespeare o Molière. Si tratta quindi di affrontare questi personaggi del mondo scespiriano o molieriano che sono a tutto tondo. Madre Teresa, con la sua vita straordinaria, ti permette anche nella difficoltà di avere una grande libertà rispetto a quello che sono le direzioni da prendere a livello drammaturgico.
“Quale aspetto della sua personalità avete voluto mettere in risalto?”
Sicuramente l’aspetto più umano, quello in cui si insinuava il dubbio di Madre Teresa. Allo stesso tempo anche la caparbietà, la sua grande forza. Era una montagna, non si smuoveva. Dinanzi alle difficoltà lei diceva: “Perfetto. E’ qui che bisogna mettere tutte le energie per riuscire a ottenere il meglio”. Come quando è riuscita ad aprire la città per i lebbrosi che erano considerati intoccabili in India. Stiamo parlando di un periodo di un contesto politico in cui era molto difficile essere altruista. C’erano degli scontri e dei conflitti politici molto forti. Lei ha avuto questa grande capacità di ottenere dei grandissimi risultati. Speriamo di essere stati capaci di restituire quest’aspetto.
“Nessuno era a conoscenza del segreto di cui parlate nello spettacolo?”
No. Si era a conoscenza perché c’erano le lettere che Madre Teresa scriveva alla sua guida spirituale. Erano lettere molto cariche di perplessità, dubbi e crisi di fede e vocazione. Quindi era un segreto del quale finché era in vita è stata tenuta all’oscuro. Ancora adesso se ne parla con riserva. Se è infatti vero che il dubbio è uno dei grandi dogmi del Cattolicesimo, è anche vero che è uno degli elementi più importanti. Il dubbio viene chiamato “il grande tormento” o anche “la grande notte”. I più grandi santi hanno vissuto questo tormento. Quello di Madre Teresa, così come nella sua personalità, è un dubbio molto forte. Viveva in un contatto ancestrale interno, capace di mettere in discussione tutto. Proprio per questo non ha mai smesso di fare ciò che stava facendo. Quindi questo dubbio consegna una dimensione ancora più feconda di quello che è la santa.
“Madre Teresa è ancora oggi, a quasi 20 anni di distanza dalla sua scomparsa, un esempio da seguire?”
Assolutamente sì. Io credo che una figura come quella di Madre Teresa abbia la capacità, qualunque sia la missione di ogni essere umano, di coglierne gli aspetti più profondi. Cioè quelli di restare umani, di avere un’etica, una profondità e una direzione. Sono caratteristiche che hanno sicuramente la forza di far sì che ancora oggi Madre Teresa sia una figura di riferimento al di là della fede e del dogma. E’ uno di quei personaggi che sono universali, così come si può parlare di Gandhi e di altri personaggi che sono veramente dei fari che illuminano l’umanità. Grazie a loro il percorso di ogni essere umano è meno complicato.