“CANDIDO”: IL CORAGGIO DI UN GIOVANE OTTIMISTA

Arriva in prima assoluta al Pacta Salone di Milano fino all’11 marzo Candido (ovvero L’ottimismo) tratto da una delle opere più famose di Voltaire. E’ la storia di un giovane innamorato di Cunegonda, una fanciulla aristocratica che lo vedrà sfidare innumerevoli avventure. Candido è caratterizzato da un coraggio sconfinato, che unito insieme al suo grande ottimismo, gli dà la forza per affrontare qualunque peripezia. Un testo nato per divertire, ma che per la capacità narrativa e parodistica di Voltaire, finisce in tragedia quasi senza che il pubblico – e forse nemmeno i protagonisti – se ne accorgano. Scritto da Maddalena Mazzocut-Mis e diretto da Annig Raimondi, lo spettacolo vede protagonisti Alessandro Pazzi e Fabrizio Rocchi.

Intervista alla regista e agli attori

“Quanto è importante l’evento del terremoto di Lisbona del 1755, che nel testo è molto presente?”

Alessandro Pazzi: “E fondamentale, perché è la ragione che ha spinto Voltaire a scrivere il romanzo. E’ la risposta di un intellettuale a un evento catastrofico. Voltaire ha chiarito la propria opinione scrivendo questo libro.”

“Che tipo di dialogo si instaura tra Voltaire e Candido?”

Alessandro Pazzi: “Grazie alla magia del teatro, Voltaire riesce a parlare alla sua creatura. Quindi il creatore e la creatura dialogano, e l’autore spiega perché Candido deve subire tutto quello che è costretto a subire.”

Interviene Fabrizio Rocchi“Lo fa con diverse figure: in certi momenti con una paterna, in altri con una più di guida”.

“Cosa nasce dallo scontro tra Candido e il mondo reale?”

Fabrizio Rocchi“Una miriade di passioni differenti, che poi sono le stesse che attraversiamo anche noi nella vita quotidiana. Dall’inizio della sua vita nel castello al viaggio che compie, Candido vive una serie di emozioni, sfide e avventure che gli fanno capire o non capire certe cose, perché comunque continua a rimanere con degli interrogativi aperti. “

Annig Raimondi: “Il mondo reale lo massacra come capita a tutti i personaggi, ma a Candido in particolare. E’ l’emblema dell’essere umano giovane bastonato dalle avventure di una vita. Nonostante questo, però, continua per la propria strada, perché il suo obiettivo è cercare la bella Cunegonda conosciuta in gioventù e che alla fine ritroverà brutta e disfatta. Tutto ciò è raccontato con grande lievità nel romanzo di Voltaire. Anche se è molto divertente, nasconde una ferita e una riflessione amara sull’esistenza.”

Alessandro Pazzi“Il finale rimane aperto: viviamo veramente nel migliore dei mondi possibile?”

“Fino a che punto è messo a dura prova l’ottimismo di Candido?”

Annig Raimondi“In tutti i modi. Se guardiamo tutte le situazioni del mondo attuale, ci accorgiamo di quanto Voltaire fosse contemporaneo: ci presenta infatti situazioni di guerra, di violenza sui più deboli, e storie di popoli sottomessi e torturati. Noi senza saperlo mangiamo il frutto del loro lavoro e delle loro torture.”

(intervista e riprese video di Andrea Simone)