“CANE SCIOLTO”: OMAR PEDRINI SI METTE A NUDO

Omar Pedrini, leader dei Timoria per quasi 20 anni, dopo 19 album, 200 canzoni, più di 1400 concerti live e tre vite vissute da rocker, si è raccontato nell’autobiografia scritta insieme a Federico Scarioni. Cane sciolto è un live show in scena al Teatro Menotti di Milano il 3 maggio che con la regia di Emilio Russo miscela racconti musicali e parole, un viaggio attraverso le vicende della vita – o meglio delle vite – di Omar Pedrini, ripercorso con le note dei brani più significativi tratti dal suo repertorio, che eseguirà dal vivo con la chitarra.

Quattro domande a Omar Pedrini

“Quant’è difficile mettere in scena la propria vita?”

E’ difficile, anche se devo dire che il trauma è stato leggere la biografia. La trasposizione teatrale è diventata un gioco. Sarà emozionante farla dal vivo con il pubblico, però il primo impatto è stato anticipato dalla lettura del libro che è tosta, perché bisogna avere la capacità, come dicono a teatro, di sentirsi se stessi in certi momenti o un personaggio in altri. Capire dove finisce la propria personalità e dove inizia la recitazione è sempre stata la cosa più difficile per chi fa il mio mestiere.

“Con che criterio tu e Federico Scarioni avete scelto le canzoni e gli aneddoti da raccontare al pubblico?”

Abbiamo usato un criterio emozionale. Questa serata al Menotti raggiunge il culmine di tanti reading che abbiamo fatto in giro per l’Italia leggendo il libro e cantandolo. Abbiamo anche capito dove arrivano le emozioni più forti, quindi è frutto del lavoro che abbiamo fatto in questi mesi. Abbiamo selezionato le parti che il pubblico sembra apprezzare di più o dove rimane più toccato.

“La critica vi ha paragonato a Don Chisciotte e a Sancho Panza. Cosa pensi di questo paragone?”

Mi piace perché la storia è un po’ donchisciottesca, quindi è la storia parallela tra il biografo che cerca la rockstar e la rockstar un po’ dismessa che ha avuto tanti problemi, tante cadute e risalite. E’ lui che in realtà vuole essere me stesso. In realtà però è uno scrittore giovane, pulito, bello e bibliotecario che incontra una vecchia rockstar con tutto ciò che può essere compreso in questa parola, con i suoi tic e i suoi vizi. Diventa bello perché tra i due protagonisti nasce un’osmosi e si influenzano a vicenda.

“E’ davvero uno spettacolo in cui metti a nudo la tua anima?”

E’ sicuramente la mia anima esposta pubblicamente, quindi è molto doloroso e nello stesso tempo catartico per me. Essendo una prima, c’è tanta inconsapevolezza e tanta preparazione perché ci stiamo lavorando tanto. Vediamo un po’ che succede.

(intervista e riprese video di Andrea Simone)