E’ considerata a buon diritto una delle riviste di teatro più prestigiose e autorevoli. Hystrio, il trimestrale fondato nel 1988 da Ugo Ronfani e diretto da Claudia Cannella, compie nel 2018 trent’anni e ha deciso di festeggiarsi il 26 febbraio con un evento durato tutta la giornata al chiostro Nina Vinchi del Piccolo Teatro Grassi . Incontri, spunti di riflessione, una mostra con le copertine del giornale e un brindisi hanno caratterizzato la giornata.
Hystrio propone i più svariati e diversi argomenti che riguardano il teatro: dalla prosa al teatro-danza, dai reportage dall’estero al teatro di figura e per ragazzi. E poi tante recensioni, interviste e rubriche interessanti. Dal 1989 la rivista organizza il Premio Hystrio, un ambito riconoscimento che va alle figure più rappresentative del panorama teatrale italiano, sia quelle più affermate sia quelle emergenti. Partecipa inoltre attivamente, dal 2006, ai Premi dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro, assegnando il Premio Hystrio-Anct. Dal 2014, infine, propone seminari di formazione e aggiornamento rivolti a operatori teatrali.
Quattro domande a Claudia Cannella
“Quanto e come si è evoluta la rivista in questi 30 anni?”
“Lo spartiacque risale al primo numero del 1998. I primi dieci anni hanno visto al timone il fondatore Ugo Ronfani che ha dato a Hystrio la sua impostazione con una grafica rigorosa e contenuti molto seri, che toccavano vari temi di attualità teatrale. Nel 1997 Ronfani passò il testimone a me e ad altri ragazzi, all’epoca trentenni. Abbiamo così deciso di fondare un’associazione culturale facendo tutto da soli. A questo è seguita la scelta di modificare la grafica rendendola più rigorosa, pulita e adatta al bianco e nero. I contenuti sono poi stati strutturati come li aveva decisi Ronfani.
Inoltre i dossier, considerati il cuore della rivista, ma non presenti in tutti i numeri, sono diventati una presenza costante dal 1998: su 120 pagine ne occupano 30. Ogni dossier ha un tema e negli anni sono stati i più diversi: dai paesi europei ed extraeuropei a personaggi come Carmelo Bene, Jerzy Grotowski, Peter Brook e Pier Paolo Pasolini fino ad arrivare al teatro di guerra e a quello per ragazzi. Dal primo decennio di “Hystrio” rivolgiamo un’attenzione specifica alla drammaturgia contemporanea: attualmente abbiamo pubblicato i testi di 175 autori. C’è poi lo spazio dedicato alle recensioni, per lo più di prosa, ma con una finestra aperta anche sulla lirica e la danza.
“Volevo proprio chiederti com’è strutturato ogni numero, ma in parte mi hai già risposto. Vuoi aggiungere qualcosa?”
“Posso aggiungere che da poco abbiamo introdotto la novità del notiziario, collocato in fondo alla rivista, dove trova posto una sezione intitolata “Società teatrale”. Lì c’è un fitto numero di informazioni provenienti dal mondo del teatro italiano ma non solo. Poi ci sono tante rubriche che continuiamo a proporre a rotazione. Le nostre copertine sono sempre illustrate, un aspetto che in parte continua la tradizione di Ronfani e in parte la rinnova, perché sono illustrate ad hoc in relazione al tema del dossier di ogni numero”.
“A proposito del premio Hystrio, che consiglio ti sentiresti di dare a chi vuole intraprendere il percorso della recitazione?”
“Recentemente, oltre al premio per giovani attori, ne abbiamo aggiunto uno anche per drammmaturghi under 35 e le iscrizioni sono sempre in aumento. Il consiglio che posso dare è quello di studiare molto. L’esibizione sul palcoscenico è la punta dell’iceberg di un lavoro molto più ampio che dovrebbe comprendere lo studio dei testi, della storia e della cultura teatrale. E poi suggerisco di andare tantissimo a teatro”.
“Che cos’ha in cantiere Hystrio per il futuro?”
“Cerchiamo di andare avanti e di pianificare altri 30 anni mantenendo per ora la stessa impostazione. Poi vedremo se i tempi e il cambiamento in atto dell’informazione porteranno altre novità. Naturalmente abbiamo sviluppato molto la parte online: ci sono tre siti collegati al premio, alla rivista e agli spettacoli che si svolgono a Milano. Quest’ultimo si chiama Milano in scena e presenta una novità importantissima: l’archivio web a consultazione gratuita in pdf di tutti i 120 numeri pubblicati dal 1998 ad oggi”.
(intervista e riprese video di Andrea Simone)