Arriva al Teatro Delfino di Milano dal 15 al 17 marzo la divertente commedia Casalinghi disperati. E’ la storia di quattro uomini separati e al verde che si dividono un appartamento, districandosi tra faccende domestiche, spese al supermercato e una difficile convivenza. I quattro potrebbero anche riuscire a trovare un equilibrio se non fosse per il rapporto con le rispettive ex-mogli che continua comunque a condizionare le loro vite.
Casalinghi disperati è un testo di Cinzia Berni e Guido Polito. La regia è firmata da Diego Ruiz e i quattro protagonisti sono interpretati da Nicola Pistoia, Gianni Ferreri, Max Pisu e Danilo Brugia.
La parola a Max Pisu
“Parlaci un po’ del tuo personaggio.”
“Io sono Alberto e ho una cosa in comune con gli altri tre personaggi: siamo tutti separati. Il mio personaggio in particolare è stato lasciato dalla moglie perché aveva un altro. Ho tre figli e dopo aver subito questa separazione, sono diventato ipocondriaco, quindi ho paura di tutto, soprattutto delle malattie. Diciamo che la caratteristica principale che porto avanti dall’inizio alla fine è questa.”
“Che cos’hanno in comune e in che modo si aiutano reciprocamente i quattro protagonisti?”
“Hanno tutti in comune – ognuno per un motivo diverso – il fatto di non vivere più con la propria donna. Io sono stato lasciato, però sono costretto a mantenere i miei tre figli e la moglie. L’altro, cioè Luigi, interpretato da Danilo Brugia, è l’unico mantenuto dalla moglie che gli passa un assegno tutti i mesi. Quindi è quello che non si dà da fare per il lavoro; è molto attento al proprio look e va in palestra e dall’estetista. Gianni Ferreri interpreta invece Giulio, un gay che ha avuto un’unica volta, durante una serata strana, un rapporto con una donna da cui è nato un figlio, ma in realtà non è mai stato sposato.
Alla fine l’equilibrio si rompe, perché arriva il quarto protagonista, cioè Attilio, Nicola Pistoia, un nostro vicino di casa che è stato mollato dalla moglie perché ha un’altra persona. Quindi a quel punto Attilio arriva a rompere gli equilibri che si erano formati in casa, come i turni con il bagno, quelli delle pulizie e della cucina. Dunque si trovano tra i piedi un intruso che stravolge la loro vita.”
“Vuoi commentare questa frase riguardo alle ex mogli di cui si parla nello spettacolo? Si arriva a odiare una persona solo se l’hai tanto amata; se non la odi, è perché non te n’è mai importato niente!“
“Esatto, sì. E’ proprio la frase di Giulio, l’unico che ha avuto un figlio da una donna in una notte in cui erano ubriachi e il sentimento dell’amore non è mai saltato fuori, non c’è mai stato. Di conseguenza non esiste neanche l’odio alla fine del rapporto. Giulio è l’unico dei tre a non avere rancore verso la moglie, la madre dei suoi figli.”
“Pensi che sarà facile per il pubblico identificarsi con i quattro protagonisti dello spettacolo?”
“Sì, è facile perché è una situazione che tutti quanti noi nella vita abbiamo vissuto. Anche nella realtà siamo quattro separati, quindi portiamo sul palco la nostra vita reale. Tieni conto che è un testo scritto 13 anni fa da Cinzia Berni e Guido Polito e oggi come oggi è ancora molto più attuale di allora. Si sa che il pubblico ride delle situazioni che conosce. Nonostante tutti i risvolti negativi e amari della vicenda – come il fatto che la moglie non faccia vedere all’ex marito i figli o la fatica per arrivare a fine mese – lo spettacolo fa ridere e lascia qualcosa di più profondo della risata.”
- Intervista di Andrea Simone
- Si ringrazia Elena Simoncini per il supporto professionale