L’incubo di Massimo è una vecchia megera brontolona che ogni mese pende su di lui come una spada di Damocle, pronta a trasformarsi in una jena se il tapino, in difficoltà economiche, non le paga in affitto. Tanto è insopportabile la nonna, quanto è bella e simpatica la nipote, mandata dalla vecchia a battere cassa: un’amica di vecchia data di Massimo, sempre pronta ad aiutarlo. Ecco allora che la giovane ha un’idea per tirare l’uomo fuori dai guai: presentargli un coinquilino con cui dividere l’affitto. Il nuovo compagno di casa sembra un tipo a posto, ma la sua aria misteriosa fa sorgere qualche dubbio…
L’inquilino è lo spettacolo con cui il Teatro Martinitt di Milano apre la stagione 2017-2018. Scritto e interpretato da Enzo Casertano, e diretto da Roberto D’Alessandro, vede protagonisti anche Massimo Pagano e Maria Chiara Cimini.
Intervista a Enzo Casertano
“Quella delle difficoltà economiche e di molte persone costrette a dividere la casa con un inquilino o addirittura a metterle in vendita in nuda proprietà è una situazione molto diffusa oggi. Quindi questo spettacolo è un po’ uno specchio dei tempi, giusto?”
“Sì, io qui sono pure autore e lo spunto da cui parto è anche personale: mi sono trovato a dover vivere in casa con altre persone e tornare a essere studente. Le condizioni di vita di questo momento, con le separazioni e gli alimenti da dover passare, mi hanno molto ispirato. Se ci guardiamo in giro, è una situazione comune a molte persone. E’ un problema sociale abbastanza forte che prima forse non c’era, perché le coppie restavano insieme. Invece adesso tendono a sfaldarsi molto di più.”
“E’ una situazione difficile quella del nostro Paese in questo momento: l’intento dello spettacolo è ridere per non piangere?”
“Sì, ma per risponderti completamente dovrei rivelare il plot dello spettacolo e non posso farlo perché è un giallo. Però la situazione dell’Italia non è affatto rosea ed è rispecchiata in pieno dal protagonista dello spettacolo afflitto da difficoltà economiche. Siamo veramente rovinati e stiamo aspettando un aiuto dallo Stato che non arriva. In queste condizioni c’è anche chi occupa posizioni importanti, è questo il problema.”
“Siamo di fronte a una commedia degli equivoci?”
“Sì, io la definirei una commedia d’amore, di amicizia e di fiducia, che è la cosa più importante. A volte la concediamo facilmente alle persone e molte altre non la diamo altrettanto facilmente. Bisogna trovare un equilibrio tra darsi e non darsi.”
“Quanto sono assurde e paradossali le situazioni che si vengono a creare e che man mano sveleranno la vera identità dell’inquilino?”
“Abbastanza. C’è una girandola di sentimenti e di emozioni. E’ un rapporto che in alcuni momenti può sembrare sopra le righe. Però, se ci riflettiamo sopra, scopriamo che quello che succede sul palcoscenico avviene anche nelle nostre vite di tutti i giorni. Andiamo avanti rocambolescamente cercando di continuare la nostra esistenza, a volte anche calpestando gli altri.”