Il calo delle nascite genera paura nella società, ma mettere oggi al mondo un figlio preoccupa ancora di più. Che mondo e che futuro lasciamo a loro? E soprattutto quanto costa farne uno? Far nascere un bambino comporta grandi responsabilità sociali, civili ed economiche. Quando poi arriva in una coppia improbabile che non aveva nessuna intenzione di avere un figlio, per non compromettere il senso di libertà e intaccare quello della responsabilità, ecco che la frittata è fatta.
Amore sono un po’ incinta è in scena al Teatro Martinitt di Milano fino al 5 giugno. Scritto e diretto da Marco Cavallaro, lo spettacolo vede protagonisti, oltre all’autore e regista stesso, Sara Valerio, Guido Goitre e Antonio Conte.
Quattro domande a Marco Cavallaro
Cosa preoccupa questa coppia nel mettere al mondo un figlio?
Prima di tutto il modo in cui si sono conosciuti. E’ stato un errore perché loro sono ubriachi in discoteca, finiscono insieme e poi non si rivedono più. Lei scopre di essere incinta e risale all’uomo di quella notte, ma non si ricorda nulla. Poi lo ritrova per caso, si guardano, si riconoscono e dopo un po’ di riflessioni, gli comunica di essere incinta. Ovviamente lui non la prende benissimo, pensa che sia un ripiego e che lei abbia fatto una stupidaggine perché il padre potrebbe essere chiunque. Invece poi decidono che la coscienza a volte fa brutti scherzi e quindi fa decidere di avere questo figlio. Io racconto quello che ha vissuto la maggior parte delle persone che ha figli. Io per esempio non ne ho, eppure ho scritto una commedia su quest’argomento in cui tutti quelli che ne hanno si riconoscono.
E’ una commedia che ci fa ridere delle nostre paure?
Anche e soprattutto. Uno dei segreti delle commedie sta nel fatto che il pubblico possa riconoscersi in una storia e cominci a ridere. Il bello è che si ride di cose di cui prima non avremmo mai riso. Vedendole rappresentate, le si prende con il sorriso.
Perché questa coppia sembra così improbabile?
Perché sono due persone che non si sono mai frequentate. Poi invece durano, vanno avanti insieme, decidono di avere il figlio e tra loro nasce anche il sentimento dell’amore.
Quali responsabilità comporta avere un figlio?
Non avendone non lo so. Sicuramente oggi non è come ai tempi dei nostri genitori. Il mondo è totalmente cambiato. La società è mutata. Oggi si lascia un mondo molto duro e difficile al di là degli ultimi anni della pandemia. E’ un mondo molto complicato, quindi fare un figlio è una grande responsabilità. Dovremmo prima sistemare il mondo prima di fare dei figli, ma non possiamo permettercelo perché altrimenti ci estingueremmo. Oggi le persone pensano a loro stesse, ai propri bisogni e non a quelli degli altri. Occuparsi di bambini è un sacrificio. Credo che manchi la voglia di sacrificarci perché è stata la società a portarci a questo.
- Intervista video di Andrea Simone
- Si ringrazia Federica Zanini per la collaborazione
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