Un sogno realizzato
Andrea Roversi è un genio: si è laureato in filosofia con 110 e lode e ha un sogno: insegnare. In un Italia in cui la scuola è la prima vittima dei tagli del governo, si ritrova però costretto a lavorare in un call center per sbarcare il lunario. Finché un giorno non gli viene assegnata una supplenza proprio nella scuola media in cui ha studiato. Diventato finalmente professore dovrà confrontarsi con una classe composta dagli spettatori in sala.
Valeria Cavalli e Claudio Intropido portano in scena al Teatro Leonardo di Milano Fuori Misura – Leopardi come non ve l’ha mai raccontato nessuno, un testo scritto a quattro mani dai due registi con la consulenza didattica della professoressa Simonetta Muzio. Ne è protagonista Andrea Robbiano, mentre la voce fuori campo è di Pietro De Pascalis.
La parola a Valeria Cavalli
“Finalmente il professor Roversi ha raggiunto il suo obiettivo. La strada per lui sarà in discesa?”
Sì. Finalmente è riuscito a guadagnarsi questa benedetta cattedra e soprattutto a fare questa lezione sul grande poeta Giacomo Leopardi. Una meta che lo spaventava molto.
“Perché la scelta di rendere protagonista anche Giacomo Leopardi?”
Perché Leopardi ha scritto delle poesie bellissime e semplicissime. Non sono complicate, siamo noi a rendercele difficili con tutte le parafrasi che si fanno a scuola. Però, secondo me, Leopardi è nel cuore di tutti. Il problema è che lo abbiamo sempre vissuto come il poeta pessimista, malinconico e della natura matrigna. Non siamo andati a scovare la sua “allegrezza”, come diceva lui.
“Qual è il significato del titolo?”
“Si riferisce al fatto che come Leopardi tutti noi siamo fuori misura, in imbarazzo e inadeguati. Stonati rispetto al contesto che ci circonda.
“Come reagiscono gli spettatori che tornano studenti e quelli che lo sono ancora?”
Ritrovano la nostalgia dei banchi di scuola e un’atmosfera di spensieratezza. C’è il pensiero dell’adolescenza, che è un’età in cui tutto nasce e cresce e dove la vita pulsa. Leopardi è stato adolescente per tutta la vita: a 16 anni la sua colonna vertebrale è collassata, si è formata una gobba ed è rimasto basso di statura. Il suo corpo è rimasto piccolo, non ha potuto conoscere l’amore né i rapporti con gli altri. Qui anche il pubblico adulto ritorna indietro. Se c’è un’interrogazione, i più giovani partono avvantaggiati perché hanno la memoria più fresca. In più non hanno paura, perché quando il professor Roversi scende in platea e interroga, gli adulti sono terrorizzati. I ragazzi invece, essendo abituati, non hanno problemi. Io invito tutti a venire a vedere lo spettacolo. Non abbiate timore: in quanto a voti, il professor Roversi è di manica molto larga!