Debutta giovedì 25 gennaio al Teatro Menotti di Milano, dove rimarrà in scena fino a domenica 4 febbraio, Lunga giornata verso la notte di Eugene O’ Neill. La regia dello spettacolo è di Arturo Cirillo, che ne è anche protagonista con Milvia Marigliano, Rosario Lisma e Riccardo Buffonini. La pièce si svolge nell’arco di un giorno lunghissimo, in cui i membri della famiglia Tyrone, disfatta da miserie fisiche e morali, si urlano in faccia l’uno contro l’altro la propria disperazione e la propria solitudine, annegando nel buio del dolore. Il padre James è un ex attore ricco ma avaro che si rifugia nell’alcol; la madre Mary una donna rovinata dalle droghe e che ha paura della realtà; il figlio Edmund, malato, presagisce la fine e il maggiore James jr. è un alcolista disadattato.
La parola ad Arturo Cirillo
“Siamo di fronte a un quadro familiare desolante che fa presupporre che non possa esserci alcun tipo di riscatto per i protagonisti, giusto?”
“Dipende. Il testo è fortemente autobiografico. E’ la storia di O’Neill stesso, che ha avuto un riscatto fortissimo. Lui si ammalò veramente di tubercolosi, ma poi in realtà guarì, fece lo scrittore seguendo i consigli e i libri che gli aveva consigliato suo fratello maggiore. Quindi, in realtà, in questo gruppo familiare il più piccolo, che nel testo si chiama Edmund, non soltanto si salva e lascia la famiglia d’origine, ma ha anche una vita di successi. Certo, poi lui alla fine della propria carriera scrive questo testo volendo forse fare i conti con i propri fantasmi familiari”.
“Perché la famiglia è il luogo da cui parte sempre il grande sogno americano?”
“Parte il grande sogno americano ma soprattutto la grande tragedia. Se penso a Tennessee Williams o ad Arthur Miller o a Eugene O’Neill, le famiglie americane sono sempre dei luoghi piuttosto atroci da cui i personaggi devono andare via per salvarsi. Le famiglie da una parte rappresentano una situazione altamente protettiva di cui soprattutto l’Italia fa grande uso ed abuso, dall’altra si capisce che molte volte sono i luoghi dove invece avvengono le cose più terribili”.
“Anche in questo caso ciò che la interessa è la forza dei dialoghi, vero?”
“Sì, io non pensavo sei-sette anni fa, quando ho cominciato a preparare questa trilogia, di fare così tanti autori americani. Sono sempre stato legato a un teatro più comico, fantastico, anche molto più connesso alla cultura francese come i testi di Molière o a quelli della tradizione napoletana. Poi, quando ho fatto ‘Zoo di vetro’ e mi sono liberato della tradizione americana, come ho fatto anche con ‘Chi ha paura di Virginia Woolf’ e con ‘Lunga giornata verso la notte’ , quello che per me è molto forte è la sapienza enorme di questi scrittori non soltanto nel comporre degli ottimi dialoghi, ma anche nel riuscire a ritrarre dei personaggi efficacissimi. Certamente per me questo è l’aspetto non datato di questo tipo di drammaturgia, che per tanti versi in Italia è stata un po’ dimenticata”.
“Perché nelle note di regia ha scritto che questo testo le è subito sembrato una grande celebrazione dell’immaginazione?”
“Perché l’origine familiare, com’è stato anche nella vita di O’Neill, è totalmente teatrale. Il padre era un attore, la madre lo sposa molto giovane e il fratello maggiore faceva anche lui l’attore. Infatti nel testo si parla di questo. Nella vita reale, per qualche tempo O’Neill ha fatto anche il direttore di scena, quindi la sua vita è stata sempre contrassegnata dal teatro. Per quanto riguarda ‘Lunga giornata verso la notte’, la famiglia Tyrone vive in realtà tutta dentro a quest’illusione: la madre si innamora del futuro marito vedendolo su un palcoscenico mentre recitava un dramma legato alla Rivoluzione Francese. In fondo si innamora un po’ di quest’illusione teatrale, dentro a cui i personaggi sono sempre prigionieri. Ho anche personalmente calcato quest’aspetto ambientandolo più che mai in uno spazio teatrale, non soltanto perché chiaramente lo facciamo su un palcoscenico, ma anche perché in qualche modo lo rendo ancora più esplicito”.
Dopo le repliche al Teatro Menotti di Milano, Lunga giornata verso la notte partirà in tournée. Ecco le date:
– 8 | 11 febbraio – Teatro Nuovo – Napoli
– 20 | 25 febbraio – Teatro Verga – Catania
– 2 | 4 marzo – Teatro Manzoni – Pistoia
– 6-7 marzo – Teatro Orfeo – Taranto
– 9 marzo – Teatro Garibaldi – Bisceglie
– 14 | 18 marzo – Teatro Rossetti – Trieste
– 21 | 25 marzo – Teatro Verdi – Padova