UN “COLPO DI SCENA” TRA IRONIA E DIVERTIMENTO

Dopo il debutto nel novembre 2018 e ben 130 repliche, arriva a Milano dal 9 al 26 maggio Colpo di scena. Si tratta dello spettacolo con cui il Teatro Manzoni ha scelto di chiudere la stagione teatrale 2018-2019. Una commedia thriller in cui dominano temi di grande attualità come la violenza contro le donne e la reiterazione del reato, affrontati però con correttezza e ironia.

Il trailer dello spettacolo

Nei panni dell’onesto e ferreo vice questore Piscitelli troviamo Carlo Buccirosso, anche autore e regista, affiancato da Gino Monteleone, Gennaro Silvestro, Peppe Miale, Monica Assante di Tatisso, Elvira Zingone, Giordano Bassetti, Fiorella Zullo, Matteo Tugnoli e Roberta Gesuè.

L’intervista a Carlo Buccirosso

La parola a Carlo Buccirosso

“Raccontiamo in breve la trama senza svelare troppo, dato che si tratta di un thriller?”

“La scena si apre in un commissariato di provincia non meglio definito, nel quale il vicecommissario Piscitelli, interpretato da me, agisce con una serie di agenti e sovrintendenti di polizia. Si assiste alla vita quotidiana ma si entra subito nel fulcro della storia, ed è lì che arriva un criminale con il quale il vicequestore Piscitelli sembra avere un conto in sospeso. A questo punto nasce una vicenda fatta di rapporti complessi, misteri, frasi lasciate in sospeso e una serie di tasselli che il pubblico si ritroverà a dover mettere insieme nella parte finale dello spettacolo, dove sono addensati e raggruppati i vari colpi di scena scenografici e drammaturgici, perché lo spettacolo resta fedele al titolo.”

“Quali sono le caratteristiche del suo personaggio?”

“E’ un uomo molto determinato, un paladino della giustizia, convinto che il tarlo della società sia la recidività, dove lui individua il male peggiore del crimine. Il fatto che i criminali entrino ed escano continuamente di galera, potendo fare quello che vogliono, è la cosa più terribile che possa succedere. Ha individuato quel tipo di problema e combatte contro di esso, ma Piscitelli ha anche un intento preciso che non posso rivelare, e che sarà al centro di tutta la trama poliziesca da interpretare e da svelare.”

“E’ un poliziotto dal cuore d’oro?”

Non è sicuramente un poliziotto dal cuore tenero, anche nelle maniere spicce. Mi sono un po’ ispirato ai polizieschi degli anni settanta, così come ha fatto l’autore delle musiche Paolo Petrella, che si è rifatto a Maurizio Merli. Ovviamente l’azione di polizia che si svolgerà nel secondo atto scatenerà anche tante risate, però non bisogna pensare che la scrittura presenti riferimenti ironici ai poliziotti in modo da renderli ridicoli. Ci sono situazioni paradossali, perché Piscitelli bracca tutta la polizia nella casa di montagna del padre.”

“Quanto è severo Carlo Buccirosso con se stesso e che indicazioni di regia ha dato a se stesso per calarsi al meglio nella parte?”

“Sono severissimo non solo con me stesso ma anche con gli attori. In pubblico con me non lo sono tanto, ma cerco di esserlo in privato. Quando c’è qualcosa che non va lo faccio notare agli attori. Non gli segnalo solo le loro imperfezioni, ma anche le mie. Torno in camerino scontento e so già quello che dovrò fare il giorno dopo. La mia è un’autocritica continua che non avviene pubblicamente, altrimenti dovrei dire agli altri quello che ho sbagliato, ma ovviamente nessuno è perfetto in scena. Il teatro è diverso dal cinema, perché il cinema ha la presunzione di essere perfetto. Il teatro è imperfetto a ogni replica. Ed è bello proprio per questo.”

  • Intervista di Andrea Simone
  • Si ringrazia Manola Sansalone per il supporto professionale