Una commedia crudele e divertente sull’amicizia, scritta da Yasmine Reza e tradotta in circa trenta lingue . In una stanza i tre protagonisti si confrontano sulla qualità artistica di un quadro completamente bianco, discutendo sul prezzo d’acquisto per il quale è stato comprato da uno dei tre.
Art è in scena al Teatro Leonardo di Milano fino al 20 novembre con la traduzione di Federica Di Lella e Lorenza Di Lella. Diretto da Emanuele Conte, lo spettacolo vede protagonisti Luca Mammoli, Enrico Pittaluga e Graziano Siressi.
Intervista ad Emanuele Conte
Perché la discussione tra i tre protagonisti diviene ben presto un dibattito acceso?
Perché i rapporti e le amicizie spesso si basano su dei “non detti” e delle false verità che poi, a un certo punto, vanno ad esplodere quando meno uno se l’aspetta. In questo caso il pretesto è la tela bianca di un quadro di un autore inventato.
Il violento litigio che ne nasce riguarda più l’arte o il rapporto di amicizia tra i protagonisti?
L’arte è assolutamente un pretesto. Si parla di amicizia e di rapporti interpersonali. Non solo di quelli d’amicizia però, ma un po’ tutti i rapporti si basano alla fine sulle stesse dinamiche. Il fatto che siano tre uomini non significa assolutamente che sia una storia solo maschile. Infatti chi viene a vedere lo spettacolo ci si ritrova sempre, sia negli aspetti ridicoli che in quelli drammatici.
Quali sono le insidie insospettabili nascoste tra le pieghe di questo rapporto di amicizia?
Forse stanno proprio nella verità. E’ più facile mantenere un rapporto dicendo la verità oppure tacendone qualcuna attraverso qualche silenzio? L’insidia è che alla fine bisogna fare i conti. Succede qualcosa per cui si deve dire la verità quando non la si è mai detta o non dirla quando la si è sempre detta.
Siamo di fronte a un gioco al massacro?
Dopo Carnage, con Yasmine Reza è sempre un gioco al massacro, perché è straordinario per noi lavorare su questo testo ormai da tre anni e scoprire ancora qualche meccanismo nascosto. Ogni rapporto arriva quasi sempre al momento in cui bisogna farsi male per essere sinceri o esserlo per farsi male. E’ però un punto a cui si arriva sempre. Yasmine Reza domina la scrittura teatrale in modo eccezionale perché riesce a farci ridere tantissimo, dato che lo spettacolo è molto divertente dall’inizio alla fine. Sul finale riesce ad avere anche un risvolto che non è solo gioco, ma anche una verità in cui tutti prima o poi ci riconosciamo.
- Intervista di Andrea Simone
- Si ringrazia Alessandra Paoli
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