COSI’ SIMONE CI INSEGNA A VOLARE

Simone Cristicchi arriva al Teatro Manzoni di Milano con Manuale di Volo per Uomo, scritto a quattro mani con Gabriele Ortenzi e la collaborazione di Nicola Brunialti. Dal 25 al 27 febbraio il cantante ci racconterà la storia di Raffaello, un peronaggio molto caratteristico che con uno strumento particolare riesce ad avere una visione completamente diversa della vita.

L’intervista video a Simone Cristicchi

“Quali sono i temi principali di questo spettacolo?”

“Il dolore e la sofferenza che si trasforma in bellezza. E’ un po’ la storia della mia vita, perché io sono diventato artista creativo dopo un dolore personale molto forte: la perdita di mio padre. Tutto questo ha permesso di acuire alcuni sensi che avevo addormentato e mi ha creato come artista, rendendomi quello che sono oggi. E’ la storia di Raffaello, un uomo che rimane bambino e che si stupisce ancora della bellezza del mondo. Attraverso alcuni incontri fortuiti riesce ancora a costruirsi un personalissimo Manuale di Volo per essere felice.”

“E’ una bella sfida per te. Per la prima volta accantoni la musica e ti dedichi esclusivamente alla prosa.”

“Sì. Con il regista Antonio Calenda abbiamo pensato che fosse il caso e il momento di affrontare una recitazione a 360 gradi. Interpreto dall’inizio alla fine un personaggio e non lo avevo mai fatto negli spettacoli precedenti.”

Il trailer dello spettacolo

Esatto. In Magazzino 18 e Il secondo figlio di Dio tu ti ispiravi a fatti realmente accaduti o a leggende. La scrittura e la parte drammaturgica sono state più difficili dovendo crare tutto ex novo?

“Sì, è stata complicata, perché in lavorazione abbiamo modificato diverse cose. Manuale di Volo per Uomo era partito come una sorta di musical per bambini e si è trasformato invece in uno spettacolo di forte impatto emotivo, a tratti anche drammatico. Mantiene però una sua leggerezza, perché uso anche il mio dialetto romanesco, ovviamente comprensibile a tutti. Quindi è uno spettacolo molto diverso da quelli precedenti, ma che sicuramente stupirà il pubblico.”

“Milano ti ha sempre accolto a braccia aperte. Hai un gran bel rapporto con lei, vero?”

“Sì, è una di quelle città che io definisco infinite, perché non si finisce mai di conoscerla. Se non hai un Virgilio che ti accompagna a conoscere gli angoli più nascosti e suggestivi, è difficile riuscire a entrarci completamente. Poi sono legato moltissimo alla poetessa Alda Merini, perché avevo creato con lei un rapporto di amicizia molto bello. Se penso a Milano, la prima immagine che mi viene in mente è quella di Ripa di Porta Ticinese, dove abitava questa grande poetessa.”

  • Intervista video di Andrea Simone
  • Si ringrazia Manola Sansalone per la gentile collaborazione