Per chiudere la stagione 2021-2022, Manifatture Teatrali Milanesi ha scelto una delle sue produzioni di maggior successo: Cyrano sulla Luna, che rimarrà in scena al Teatro Leonardo di Milano fino al 9 luglio. Luca Chieregato ha scritto un testo in cui ha deciso di mandare il famoso spadaccino appunto sulla Luna perché ha sempre sognato di andare lassù e l’incontro tra i due mondi è divertente e commovente allo stesso tempo. L’autore ha anche firmato la regia con Pietro De Pascalis, che ne è l’unico protagonista.
La parola a Pietro De Pascalis
Perché Cyrano ha come grande desiderio quello di andare sulla Luna?
Perché sicuramente ne ha una visione poetica. Più di una volta dice che il giorno della sua morte ci sarebbe andato. In un pezzo dello spettacolo ferma De Guiche per impedirgli di fatto di fermare il matrimonio tra Rossana e Cristiano, precipita giù dall’albero e adduce la scusa di essere appena caduto dalla Luna. Chiaramente lo sbeffeggia, dicendogli che sono cento i modi per salirci e comincia a fare una serie di racconti sulla possibilità di andarci. Cyrano è dunque un sognatore, uno che guarda la Luna come se fosse un’interlocutrice.
Come mai la Luna non lo riconosce?
In realtà fa finta di non riconoscerlo. Lo mette nella condizione di raccontare la propria storia e di fare i conti con il suo passato all’inizio della sua nuova vita. Gli fa quindi delle domande molto semplici e infantili: che cos’è un bacio? Che cosa sono il vento e il buio? Ci siamo immaginati che Cyrano potesse rispondere parlando di tutta la sua esistenza fino all’ultima domanda, cioè se ha mai amato davvero. A quel punto è costretto a rivelarsi totalmente.
Perché se ascoltiamo questa storia, ci sembra diversa rispetto all’originale?
Non so se lo sembra. E’ sicuramente un bilancio della mia vita che sentivo il bisogno di fare. Credo che il motivo del grande amore da parte del pubblico verso questo spettacolo sia dovuto al fatto che colpisce e tocca le persone. Come Cristiano e Rossana, Cyrano è in ognuno di noi. Siccome la sua è una grande storia romantica, ma è anche una vicenda di paura, parla a tutti noi. Mandarlo sulla Luna lo mette nella condizione di raccontare tutto quello che è stato e non è stato. E’ un po’ ciò che capita a noi esseri umani: arriva un momento della nostra vita in cui ci chiediamo cos’abbiamo fatto e cosa no, dove abbiamo avuto coraggio e dove invece abbiamo avuto paura.
Durante la scrittura, ci aveva colpito molto un articolo in cui intervistavano dei malati terminali alla fine della loro vita: tutti quanti avevano dei rimpianti. Questo non deve spaventarci, ma la storia di Cyrano ci può dare il coraggio di fare delle scelte apparentemente spaventose e faticose, perché amare vuol dire cadere e il rischio di farsi male è altissimo. La vita è stupenda ma anche piena di insidie.
La Luna lo ascolta soltanto o lo giudica anche, positivamente o negativamente che sia?
L’altro giorno l’autore Luca Chieregato e io dicevamo che in questa versione la Luna è un po’ una psicoterapeuta, una compagna che gli pone interrogativi e lo ascolta senza giudizi. Anzi, dimostra verso Cyrano una grande accoglienza.
- Intervista di Andrea Simone
- Si ringrazia Alessandra Paoli per la collaborazione