Quello che le Principesse non dicono… Pensi che la vita da principessa delle fiabe sia meravigliosa come hai sempre visto nei film? Beh, Biancaneve, Cenerentola, la Bella Addormentata e le altre Principesse più famose di sempre sono pronte per cambiare le regole e riscrivere le loro storie!
Disincantate! è in scena al Teatro San Babila di Milano dall’8 al 12 marzo, con la regia e l’adattamento di Matteo Borghi. Il libretto, le liriche e le musiche sono di Dennis T. Giacino, la versione italiana è di Nino Pratticò, la direzione musicale è affidata ad Eleonora Beddini con le coreografie di Luca Peluso. Lo spettacolo è prodotto da Giuseppe Di Falco. In scena troviamo Clara Maselli nel ruolo di Biancaneve, Giulia Mattarucco in quello di Cenerentola, Elisa Siragusano in quello della Bella Addormentata. Elena Mancuso ha il triplo ruolo di Belle, La Sirenetta e Rapunzel, Khomolchanok De Pace ha anche lei la tripla parte di Mulan, Pocahontas e Badroulbadour, mentre Gloria Enchill è La principessa che baciò il ranocchio.
Intervista a Giuseppe Di Falco
Che cos’è esattamente “Disincantate!”?
Disincantate! è innanzitutto un inno a tutto il mondo femminile prima ancora di essere uno spettacolo molto divertente ed ironico. E’ uno spettacolo che viene rappresentato in tutto il mondo, dove le dieci principesse delle favole si vogliono togliere qualche sassolino dalle scarpette e quindi inscenano questo varietà proprio perché vogliono denunciare tutto quello che nel corso degli anni ha riguardato la loro mercificazione dei film di animazione, perché in realtà le loro storie reali non sono proprio come quelle rappresentate dalle favole più conosciute. Questo gruppo di principesse capitanate da una Biancaneve agguerritissima daranno quindi vita a un varietà divertente dove in realtà abbatteranno completamente gli stereotipi legati al mondo femminile con ironia e intelligenza, dissacrando completamente tutto ciò che riguarda gli stereotipi e le falsità legate al mondo delle principesse.
In che modo queste principesse Disney cambiano la storia e la riscrivono?
Loro si presentano in questo varietà e denunciano in realtà tutto quello che le favole, così come ci sono state propinate e proposte dall’industria cinematografica, hanno fatto durante tutti questi anni. Loro rivendicano il loro voler essere donne, il loro voler riconquistare a tutti i costi la propria vita senza essere succubi di un principe azzurro e senza dover per forza mantenere una forma perfetta e uno stile perfetto, senza dover essere le cinguettanti sgallettate che purtroppo l’industria cinematografica ci ha costretti a vedere durante questi anni. Vogliono quindi riprendersi il loro essere donne e il loro essere indipendenti.
In che modo la figura femminile è il tema fondamentale?
L’autore ha scritto questo spettacolo proprio durante una lezione di storia a scuola perché l’autore era insegnante quando quindici anni fa ha scritto questo spettacolo e si è chiesto che cosa penserebbe Pocahontas se di fatto fosse realmente una ragazza con quei tipi di abiti molto succinti già a quindici anni. Da lì è partita la sua idea di scrivere uno spettacolo sulle principesse delle favole dove però l’elemento femminile venisse fuori a 360 gradi per rivendicare un’indipendenza e un’emancipazione, cosa che invece nelle favole è tutt’altro, perché le principesse sono sempre e comunque raffigurate in un certo modo e sono sempre e comunque succubi e messe al secondo posto rispetto ai propri principi azzurri. Questo nello spettacolo invece non accade, quindi, principi azzurri, iniziate un po’ a tremare!
Quali sono gli altri temi che vengono affrontati in modo velato e dissacrante?
I temi sono tantissimi. Tutto ciò che riguarda il mondo femminile parla di emancipazione e indipendenza. Si parla di inclusività, di come anche la sessualità condiziona il ruolo delle donne ancora oggi. Si parla purtroppo anche di temi legati al metabolismo, al cibo, al dover essere sempre e comunque in linea, in forma perfetta e dover rappresentare l’iconica figura femminile filiforme con un seno prorompente quando invece poi, con il cast che vedrete tutti al Teatro San Babila dall’8 al 12 marzo, noi abbiamo un po’ sradicato queste convinzioni. Anzi, abbiamo reso reali tutte le principesse, perché non scordiamoci che ogni donna è in realtà una principessa.
- Intervista di Andrea Simone
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- Si ringrazia Roberta Cucchi