Dialogo è in scena al Teatro Delfino di Milano il 13 e il 14 aprile. Scritto da Elisabetta Tulli, diretto da Mauro Simone e con le musiche di Luca Tudisca, alla chitarra sul palcoscenico insieme ai due protagonisti Elena Nieri e Matteo Volpotti, lo spettacolo racconta una storia d’amore semplice ma allo stesso tempo complessa, cui i brani danno un valore aggiunto particolare.
La parola a Luca Tudisca
“Com’è nata l’idea di questo progetto?”
Grazie alla mia volontà di portare le mie canzoni e la mia musica in teatro. C’era la possibilità di farlo proponendole sotto forma di spettacolo teatrale, quindi la canzone-dialogo diventa il fulcro della pièce. E’ la storia di due persone che stanno insieme da 50 anni e che ho conosciuto per caso. Da qui si evolve la storia che passa attraverso il dialogo.
“Infatti. In che modo proprio il dialogo, e quindi la relazione tra i due protagonisti, riescono a durare addirittura 50 anni?”
Non è facile, ma Ada e Santuzzo ci riescono grazie alla loro voglia di dirsi sempre tutto, di non nascondersi nulla, di confrontarsi e di mettersi a nudo per quello che sono. Il segreto potrebbe essere questo.
“Hanno più importanza le parole o la musica? Oppure sono due aspetti complementari?
Sono due aspetti complementari e importanti. Il messaggio deve passare, ma deve avere a che fare con una melodia piacevole che ha il compito di raggiungere il pubblico. Forse do leggermente più importanza al testo, ma la forma e il contenuto si completano.
“Nello spettacolo è molto importante la figura di un cappotto, che diventa metafora. In chiusura vogliamo approfondire questo aspetto?”
E’ essenziale, in quanto è un oggetto che assume tantissimi significati: rappresenta il tempo che passa, il figlio, un indumento e la stanchezza degli anni. E’ uno strumento semplice che sembrerebbe solo far parte della scenografia, ma che a un certo punto si anima e prende vita in scena.