“DIARIO DI UNA DONNA DIVERSAMENTE ETERO”

Dal web al teatro

Da un’idea coraggiosa e irriverente di Giovanna Donini, giornalista e autrice televisiva, nasce la rubrica Diversamente Etero. Una rubrica che ha spopolato e spopola sul web. Lo spettacolo che ne è nato, Diario di una donna diversamente etero, arriva al Teatro Delfino di Milano dal 23 al 26 marzo. Nella pièce assistiamo alle vicende tragicomiche di donne che amano le donne. Ma anche di donne che amano gli uomini, perché, per quanto siano in via di estinzione, le Brugole scelgono di non escludere nessuno.

Il pubblico attore

Sulla scena le attrici si alternano in personaggi esilaranti, che vengono intervistati e messi alla berlina o semplicemente fatti esistere.  Uno spettacolo interattivo, dove al pubblico viene chiesto di partecipare. Come? Inviando messaggi e mettendosi in gioco in prima persona. Una bella occasione per tutti quegli spettatori che hanno sognato di diventare attori, anche se solo per una sera nella loro vita.  Un’opera che nasce dall’intreccio di storie vissute in prima persona e da altre storie scoperte attraverso un’indagine svolta all’interno del mondo omosessuale.

La regia è di Paola Galassi e ne sono protagoniste Roberta Lidia De Stefano e Annagaia Marchioroquest’ultima intervistata da Teatro.Online

“Che tipo di donne vengono raccontate in questo spettacolo?”

“Vengono raccontate donne che stanno con le donne e donne che frequentano anche uomini. Quindi varie tipologie del genere femmminile. Diciamo che lo spettacolo è uno show dove arrivano una serie di personaggi. Ognuno di loro ha una parvenza reale e di surrealtà. Questi personaggi sono portatori di storie o di situazioni”.

“E’ uno spettacolo che fa più ridere o riflettere?”

“Entrambe le cose, però credo che faccia più ridere”.

“In che modo viene coinvolto il pubblico?”

“Non esiste la quarta parete. Quindi noi ci relazioniamo direttamente con gli spettatori e a volte interagiamo con loro anche fisicamente”.

“E’ uno spettacolo destinato a un pubblico gay o anche eterosessuale?”

“A un pubblico misto, anche eterosessuale”.