Sono migliaia gli spettatori che in 24 anni si sono appassionati a Orgasmo e pregiudizio, una commedia che senza la minima ombra di scurrilità mette a confronto diretto uomini e donne. Nessun tabù, in un testo che permette al pubblico di fare tabula rasa dei propri dubbi sulla vita di coppia.
Orgasmo e pregiudizio è al Teatro San Babila di Milano dal 17 al 19 febbraio. In scena troviamo Diego Ruiz e Fiona Bettanini, una coppia artistica che definire rodata è un eufemismo, anche autori del testo con la regia di Pino Ammendola e Nicola Pistoia.
La parola a Diego Ruiz
Quanti sono i pregiudizi di cui sono vittime le coppie?
Sono davvero infiniti e la cosa drammatica è che sono sempre gli stessi da 30 anni a questa parte. Noi abbiamo scritto questo spettacolo nel 1999 e dopo trent’anni andiamo ancora in scena; le stesse battute che funzionavano allora funzionano ancora adesso. I pregiudizi non hanno età né generazione e nascono continuamente come i funghi! (ride)
Con un titolo così forte, ci si potrebbe aspettare uno spettacolo quasi scabroso: in realtà la vostra sensibilità di autori presenta un lavoro molto delicato, profondo e sottile. Dico bene?
Il titolo è molto d’impatto e ha creato subito attenzione, al punto che abbiamo avuto successo fin dalla prima replica, destando una grande curiosità nel pubblico. L’argomento riguarda esplicitamente il sesso ma siamo riusciti a fare un lavoro che non sfiora minimamente mai la volgarità, pur andando molto nel particolare, e non è mai imbarazzante. Questo significa che non ha mai scandalizzato nessuno ma ha affrontato molto bene l’argomento, e ha accettato di scardinare certi pregiudizi semplicemente discutendone. Penso infatti che il problema sia che non parliamo delle nostre difficoltà. Parlandone semplicemente si esorcizzano un po’ le idee.
La mente degli spettatori più attenti non può che spaziare a un capolavoro del cinema: “Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso e non avete mai osato chiedere”. E’ un paragone un po’ azzardato?
Forse lo spettacolo fa parte di quel filone, ma non è stato quel film a ispirarci, anche perché era molto legato agli anni Settanta. Il nostro è quasi un Bignami del sesso e infatti non ha età, come invece succede con quel meraviglioso film di Woody Allen!
Il successo di questo spettacolo si deve al fortissimo affiatamento che c’è tra te e Fiona Bettanini fin dai tempi del liceo?
Esatto. Da amici abbiamo fatto proprio la stessa carriera e siamo sempre stati una coppia artistica di fatto! Abbiamo condiviso tantissime cose, ci conosciamo alla perfezione e siamo due fratelli estremamente legati. Questo ci ha permesso di scrivere il testo insieme e di chiederci per esempio come vediamo il sesso orale. Lei ha scritto quindi il suo punto di vista femminile e io quello maschile. Li abbiamo confrontati e intrecciati e a quel punto è venuto fuori un confronto uomo-donna molto schietto, proprio come avviene con i personaggi dello spettacolo che si scambiano le proprie opinioni in modo molto sincero. A volte le litigate ci sono, ma sulla scena c’è sempre molta complicità! Basta uno sguardo al volo per capirci dopo 1500 repliche! Fiona ha addirittura fatto lo spettacolo quando era incinta!
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- Si ringrazia Roberta Cucchi