Nicola Russo porta in scena una nuova immersione nelle emozioni e nei sentimenti più intimi. E sceglie come compagne di strada Elena Russo Arman e Marit Nissen. Elena e Diane si sono amate. Hanno 25 anni di differenza. Elena oggi compie 50 anni e dopo molto tempo si incontrano di nuovo. Insieme ricordano e si raccontano il loro amore. Anatomia comparata è in scena alla sala Fassbinder del Teatro Elfo Puccini di Milano fino al 30 giugno.

Parla Elena Russo Arman
Che tipo di storia d’amore è quella che viene raccontata in “Anatomia comparata”?
E’ una storia d’amore totale. Ovviamente è un amore tra due donne e questa è la caratteristica principale ed evidente. La cosa interessante secondo me è che è una storia universale: potrebbe essere tra due donne, tra due uomini, tra un uomo e una donna, perché poi di fatto le dinamiche dell’amore – in questo caso un amore che è finito – probabilmente toccano il cuore di tutte le persone. Qui le due protagoniste vivono totalmente il proprio orientamento sessuale, quindi non esistono né problematiche né conflitti in questo senso. Sono due amanti con i loro ricordi e le loro memorie.
Come possiamo raccontare un grande amore che non c’è più?
In molti modi. In questo caso sono due versioni di una realtà. E’ quello che succede anche nella vita e spesso la realtà non è una sola. Ognuno ha la propria versione dei fatti. Succede spesso in una storia d’amore che ci si confronti, soprattutto quando una storia dura da tanti anni. Tra amanti di lunga data esiste spesso il rituale della ricostruzione della propria storia, i momenti in cui ci si è conosciuti, le varie vicende, la crescita insieme e le scoperte. Un rituale per ricostruirle e per guardare al passato che spesso però non coincide. Quindi anche qui è interessante vedere come queste due donne ricostruiscono il proprio passato con due punti di vista che a volte non coincidono. In particolare il personaggio di Elena, che è quello che interpreto io, ha un rimosso molto ingombrante, con una parte decisamente dolorosa che fa fatica ad affrontare.
In che modo le due protagoniste fanno i conti con il passato?
Con le parole. Per Nicola Russo, regista e autore del testo, le parole, la memoria attraverso le parole, sono molto importanti. E’ cosi anche negli altri suoi testi, alcuni dei quali in questi giorni sono raccolti in un libro pubblicato da Titivillus, un’occasione per seguire il suo percorso di scrittura. Quindi queste due donne, nella costruzione che fanno, anche nel “non detto” e nel “non agito”, esprimono l’azione attraverso le parole. Sono parole, memorie e giochi. Giocano una con l’altra a ricostruire – probabilmente anche molto con la fantasia – il passato vissuto insieme. Sotto le parole però ci sono una grande tensione, sentimento e attrazione. E’ la tensione che Nicola ha cercato di restituire sulla scena, una particolare qualità di ascolto tra me e Marit Nissen, in scena con me, una tensione fatta di pause, sospensioni e rarefazioni che sono parte integrante del linguaggio di Nicola.
A quali tipi di prove è sopravvissuto l’amore tra le due protagoniste di “Anatomia comparata”?
A molte prove, anche al tempo. Tra le due protagoniste c’è una differenza d’età di 25 anni, ma questo non sembra essere stato un problema. Il loro amore è finito in modo tragico, ma è sopravvissuto nonostante tutto.
- Foto di scena di Laila Pozzo