Gloria Enchill, “Sister Act”

Deloris Van Cartier è una scatenata cantante di night e, suo malgrado, la scomoda testimone di un omicidio. Per proteggerla la polizia la mette al sicuro in un convento. Travestita da suora e costretta ad una condotta che non le si addice, faticherà non poco per adattarsi alle rigide regole di comportamento imposte dalla rigorosissima Madre superiora, ma finirà per conquistare tutti, trasformando uno stonato coro di suore in un fenomeno musicale.

Sister Act debutta al Teatro Nazionale di Milano dove sarà in scena fino al 13 gennaio 2023 con la regia di Chiara Noschese, le coreografie di Nadia Scherani e la direzione musicale di Andrea Calandrini. A interpretare il ruolo che fu di Whoopi Goldberg sul grande schermo, troviamo Gloria Enchill. Completano il cast Francesca Taverni (Madre superiora), Roberto Tarsi (Eddie), Giuseppe Verzicco (Curtis Jackson), Massimo Cimaglia (Monsignor O’Hara), Gea Andreotti (Suor Maria Roberta), Floriana Monici (Suor Maria Lazzara), Mary La Targia (Suor Maria Patrizia), Salvatore Vasalluccio (TJ), Gioacchino Inzirillo (Joey) e Massimiliano Carulli (Deniro). Le musiche originali sono firmate dall’otto volte Premio Oscar Alan Menken.

Gloria Enchill

Intervista a Gloria Enchill

Che cosa ti piace del personaggio di Deloris?

Io la adoro per la vitalità e la resilienza che ha, per i sogni che si permette di avere e per la caparbietà con cui li raggiunge, ma soprattutto per l’onesta con cui capisce che le cose importanti sono altre, non necessariamente la fama e la celebrità. Mi piacciono i modi con cui sprona le sue sorelle, l’energia che ci mette per far capire loro che sono luce. Per me quindi è un onore andare in scena e portare avanti questo messaggio.

Siamo di fronte a un’anticonformista?

Che cos’è l’anticonformismo? Deloris lo è in quello che conta nella vita, soprattutto in questo momento che stiamo vivendo: nel capire che le cose importanti sono i sentimenti sinceri e limpidi. Se questo vuol dire essere un’anticonformista, allora lei lo è.

Come ti sei preparata per affrontare al meglio questo ruolo?

Studiando tantissimo e non accettando niente di meno di quello che posso dare, ascoltando tutte le meravigliose persone che mi stanno dando una mano dal giorno 1 e soprattutto cercando di lavorare pensando di essere in un gruppo di persone, quindi realizzando di lavorare a livello sinergico e verso un’unica direzione tutti insieme. Questo aiuta, soprattutto se si lavora con 13 donne. E’ un cast molto al femminile e la cosa mi rende molto orgogliosa.

Perché hai definito questo ruolo una scommessa?

Perché penso che sia uno dei più importanti nel panorama del musical e la scommessa non riguarda solo la parte in sé ma anche me stessa: io sto debuttando, prima di quest’esperienza ho fatto solo Ghost il musical e il pubblico non mi conosce ancora. In questo spettacolo ci sono colleghi che vantano carriere lunghe 15 anni, magari anche di più, come Francesca Taverna e Giuseppe Verzicco. Su di me è stata fatta una scommessa, quindi c’è molta voglia di dimostrare che la vinciamo!

  • Intervista di Andrea Simone