Eppideis è l’ultimo atto di una Trilogia dell’Espiazione, che intende approfondire il tema del senso di colpa e del fallimento. Gioni è una ragazzina di tredici anni, felice, solare, oltremodo empatica, che vive nel mondo edulcorato e scintillante dei meravigliosi anni Cinquanta, dentro la cornice immaginifica del telefilm Happy Days. Però è una bugia.
Eppideis è in scena fino al 27 novembre al Teatro della Contraddizione di Milano. Scritto e diretto da Rosario Palazzolo, vede impegnato in scena come unico protagonista Silvio Laviano.
La parola a Rosario Palazzolo
Descriviamo la figura di Gioni?
E’ una ragazzina di 13 anni che vive nel mondo fatato degli anni Cinquanta dentro Happy Days. Ovviamente è falso: non ha 13 anni e non vive lì.
E’ dunque un personaggio che vive in un mondo tutto suo?
Più che viverci lo ha costruito. Per necessità, per dolore e perché è così che lo ha immaginato. Quindi lo ha fabbricato di sana pianta e anche il pubblico ne fa parte.
Arriva a scontrarsi con la realtà prima o poi?
Sì, è ovvio, e quando succederà, sarà tutto estremamente doloroso. I miei spettacoli hanno sempre una doppia matrice: una più ironica e divertente, l’altra disperata. Eppideis non è da meno. Il pubblico riderà e si divertirà, ma ci sarà anche il rumore di fondo del dolore che alla fine deflagrerà.
Anche se il nome è italianizzato, ovviamente non è un caso che la protagonista si chiami come il celebre personaggio interpretato da Erin Moran in “Happy Days”, giusto?
No, non lo è assolutamente. E’ proprio lei che vorrebbe davvero diventare quella ragazzina del piccolo schermo. Tutti i personaggi che ruotano intorno alla storia si trovano in mezzo al pubblico: abbiamo Fonzie, Potsie, Richie, Ralph e gli altri protagonisti del telefilm che sono gli spettatori, ovviamente inconsapevoli di trovarsi all’interno della storia. Naturalmente non può mancare “Sottiletta”!
- Intervista di Andrea Simone
- Si ringrazia Micaela Brignone per il supporto professionale
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