MARIANNA ESPOSITO E DIEGO PAUL GALTIERI, “C.I.B.O.”

La vita è scandita dai sapori ed essi possono all’occorrenza fagocitare il dolore, l’ansia, il vuoto e il troppo pieno e l’amore che non si ha, quello che si vorrebbe e la paura di non farcela. Il cibo ci pedina, a volte ci supera, a volte ci ingrassa, ci schiaccia, ci disprezza, ci uccide, ci fa godere. C.I.B.O. Cerco invano bellezza ovunque è in scena al Teatro Linguaggicreativi di Milano il 16 e il 17 ottobre. Scritto e diretto da Marianna Esposito, vede protagonista la stessa Marianna Esposito e Diego Paul Galtieri.

Il trailer dello spettacolo (Immagini del canale Youtube “Compagnia TeatRing”)

La parola a Marianna Esposito e Diego Paul Galtieri

Di cosa parliamo quando parliamo di cibo?

Marianna Esposito: Lo spettacolo che facciamo è nato per informarci sulla dipendenza da cibo, nel senso che è una cosa diffusissima e per nulla conosciuta. Tutte le dipendenze – dall’alcol all’eroina alle sigarette a qualunque tipo di droga – sono molto visibili e conclamate, mentre la dipendenza dal cibo è più strisciante, nel senso che l’atto consolatorio del cibo è una cosa che appartiene a una moltitudine di persone. Non è una dipendenza solo legalizzata ma è anche spesso incoraggiata. Questo causa dei problemi molto grandi.

Lavorando su quest’argomento, abbiamo scoperto tutta una serie di cose e cioè che il cibo è intrecciato saldamente in tantissimi aspetti della nostra vita, anche poetici, anche belli come i ricordi da bambini, per cui abbiamo percorso una storia creandola attraverso le storie che abbiamo sentito. Alla base di ogni lavoro di TeatRing c’è sempre una ricerca sociale del tema trattato, per cui abbiamo interrogato tutti i nostri amici sulla loro relazione con il cibo, sul cibo che mangiavano da bambini, su quello che ha rappresentato la loro adolescenza ed è venuto fuori un piccolo viaggio attraverso un uomo, che è il personaggio che Diego interpreta, e il suo desiderio di essere abbastanza bravo, abbastanza in gamba, abbastanza di successo e di soddisfare le aspettative. Fondamentalmente parliamo di questo quando parliamo di cibo. Quando parliamo di rifugio nel cibo, molto spesso parliamo di desiderio di essere abbastanza accettati.

Perché associate il cibo alla bellezza?

Marianna Esposito: Perché siamo partiti da un gioco. Il gioco era cercare degli acronimi sulla parola “cibo”. E quando è venuto fuori “Cerco Invano Bellezza Ovunque” ci è sembrato proprio che corrispondesse: la bellezza in senso assoluto, armonia, sentirsi in armonia e in equilibrio con le cose esterne e interne di sé, perché il cibo è fondamentalmente piacere.

Il cibo serve a colmare le carenze affettive?

Diego Paul Galtieri: Il cibo è gioia, socialità, consolazione, veleno, voglia di essere altro che si vuol essere dentro di sé. E’ come l’idea di una pallina da masticare, ingoiare e vomitare.

Perché l’idea di fare uno spettacolo sul cibo?

Diego Paul Galtieri: Perché personalmente il cibo ha sempre preso nella mia vita una parte fondamentale, nei riti della mia famiglia e di tante cose che sono successe nella mia vita. Quindi, quando abbiamo letto del binge eating e di quello che può essere il cibo in quanto droga, abbiamo deciso di affrontare l’argomento e siamo andati anche a degli incontri per capire che cosa poteva essere il cibo per noi e per gli altri.

Marianna Esposito: Ci sono gli incontri dei dipendenti anche per quanto riguarda il cibo, non si sa, però ci sono.

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  • Intervista di Andrea Simone
  • Foto in evidenza del sito del Teatro Linguaggicreativi
  • Si ringrazia Simona Calamita per la collaborazione