Giulio Cavalli, “Falcone, Borsellino e le teste di minchia”

Il Teatro della Cooperativa mette in scena fino al 22 gennaio un atto unico che vede come unico protagonista Giulio Cavalli. Lo spettacolo è un intreccio di stand up comedy e giullarata. In scena con l’attore ci sarà Federico Rama alla chitarra. A oltre 30 anni dalle stragi di Capaci e di Via D’Amelio vengono ricordati Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e tutti quelli che hanno spezzato le proprie vite a causa della lotta contro la mafia.

Parla Giulio Cavalli

Partendo dal discorso di Borsellino a Falcone sull’uomo che aveva deciso di sconfiggere la mafia applicando la legge, che cosa direbbero secondo te i due giudici alle forze dell’ordine dopo la cattura di Messina Denaro?

Direbbero di non crogiolarsi nell’esaltazione dell’entusiasmo perché lo hanno vissuto anche loro. A un certo punto Borsellino disse a Falcone: “La gente è con noi”. Si accorse poco tempo dopo che non serve averla al proprio fianco per arrivare fino in fondo. Secondo me direbbero di raccontarci un po’ meno le abitudini sessuali o il profumo preferito di Messina Denaro e di parlarci un po’ di più delle reti di protezione e connivenze.

Che valore aggiunto ha dato allo spettacolo la chitarra di Federico Rama?

Grandissimo! Riesce a dare dinamicità. Avere un musicista di formazione jazz mi permette di coniugare l’improvvisazione sia nella recitazione che nella musica. Molte scene di questo spettacolo sono figlie di un’improvvisazione.

E’ un caso che abbiate deciso di metterlo in scena proprio nei giorni intorno al trentennale della cattura di Totò Riina?

Sì. So che sarebbe molto figo se ti dicessi che non lo è! E’ assolutamente un caso. Abbiamo fatto un anteprima al Teatro della Cooperativa durante i giorni di commemorazione per Falcone e Borsellino. La scelta di gennaio è stata però del tutto casuale.

Questo spettacolo è particolarmente appropriato dopo la cattura di Matteo Messina Denaro.

Hai visto che campagna di lancio abbiamo fatto?

  • Si ringrazia Giulia Tatulli