“FEDRA”, IL MALE DELLA SOLITUDINE

Un mito del passato reso attuale e contemporaneo grazie alla penna abile e fluida di Ghiannis Ritsos. Fedra arriva al Teatro Out Off di Milano dal 9 all’11 marzo grazie a un progetto artistico di Edoardo Siravo e la regia di Federico Vigorito. Ne sono protagoniste Stefania Barca, Gabriella Casali ed Enrica Costantini. L’umanità dell’eccezionale poeta coniuga qui poesia e drammaturgia, con una forza di scrittura capace di colpire al cuore e di scandagliare a fondo la psicologia umana dei personaggi. Stefania Barca dà voce alla confessione d’amore di Fedra, scaturita da una passione devastante, cieca e istintiva.

Intervista a Stefania Barca

“Perché la passione di Fedra qui è più un rimedio che una soluzione alla solitudine?”

“L’autore ha ridisegnato il mito secondo tematiche e situazioni tipiche della quotidianità. Quindi Fedra ci avvicina alle inquietudini di oggi. La sua passione amorosa devastante e senza rimedio la lascia sola e questo suo modo di agire è più che altro dettato da una scelta di arrivare a un destino senza che questo rappresenti però una soluzione. Con questo atto infatti lei non riesce a raggiungere il probrio obiettivo. Quindi è lo specchio di una vita odierna fatta di solitudini, di obiettivi non raggiunti, di una società dove i rapporti sono sempre più difficili. E’ un rimedio dettato da una scelta, perché rispetto al mito Euripideo, Ritsos ridà a Fedra l’arbitrio della decisione: è lei che decide di confessare al suo amato la propria passione amorosa, sapendo che ci sarà un rifiuto. Si tratta comunque di una decisione, però si sa già che porterà a una fine tragica.”

“E’ una solitudine che uccide?”

“Direi proprio di sì.”

“Quali sono gli altri turbamenti di Fedra?”

“E’ una donna totalmente pervasa dalla passione assoluta e totalizzante. Sicuramente durante la sua confessione si intuiscono turbamenti riguardo i figli: quelli delle donne che procreano ma forse non lo fanno con la scelta dovuta. Di certo è un personaggio complesso, ma il mito di Fedra è rappresentato esattamente dalla sua devastante passione amorosa, dettata secondo Euripide dagli Dei. Afrodite aveva fatto nascere in lei questa passione perché era stata a sua volta rifiutata da Ippolito e quindi per vendicare il fatto che questi si era votato ad Artemide. Però quello che contraddistinge Fedra è proprio questo sentimento totalizzante che la porta al suicidio e a essere carnefice, perché uccide anche il suo amato.”

“Quelle che vive Fedra sono situazioni tipiche della quotidianità attuale?”

“Quest’operazione è sicuramente fatta in modo da rendere emblematica questa passione. E’ come se ci fosse una professione di fede nella contiuità del tempo e nella persistenza dei sacrifici. E’ possibile che sia anche espressione di un sentimento attuale, di oggi.”