“La cena dei cretini”, la parola al cast

Siamo in Francia, nella Parigi altoborghese. Quella che conta. Ogni settimana un gruppo di amici organizza una cena con un intento abbastanza crudele: invitare personaggi da loro ritenuti stupidi per prenderli in giro durante tutta la serata. Un gioco strano ma originale, di cui però gli invitati sono all’oscuro. Non tutto però va sempre come dovrebbe e una sera la situazione si capovolge completamente…

L’intervista video a Nino Formicola, Max Pisu, Claudio Intropido, Alessandra Schiavoni e Pietro De Pascalis

La cena dei cretini (titolo che dà il nome allo spettacolo ma anche alla serata allestita ogni mercoledì dagli amici) è in scena al Teatro Leonardo di Milano dal 21 settembre al 16 ottobre. Scritta da Francis Veber e tradotta da Filippo Ottoni, la commedia è diretta da Nino Formicola, che ne è anche protagonista con Max Pisu, Pietro De Pascalis, Claudio Intropido e Alessandra Schiavoni.

Parlano il regista e i protagonisti

Quanto sadismo e quanto humour nero ci sono in questa commedia?

Nino Formicola: Più che altro c’è masochismo, ma in realtà non ci sono né l’uno né l’altro. Siamo di fronte a un elefante che entra in un negozio di cristallerie. Il meccanismo è molto semplice, ma la morale che offre alle fine è elevata. Infatti questa è una delle commedie più divertenti mai rappresentate. Troviamo una situazione molto ridanciana che porta a una morale eticamente perfetta. In un periodo storico come questo in cui il politicamente corretto ci impedisce di dire qualunque cosa a chiunque, l’idea di poter dare del cretino a Pisu è proprio liberatoria!

Max Pisu: In questo caso, però, il cretino – che non è tanto cretino – passa da vittima a carnefice e risulta vincente.

Nino Formicola: L’aspetto importante è essere consapevoli del fatto che, oggi come oggi, per fare uscire la gente di casa serve qualcosa di particolare. Questa è una commedia per cui vale la pena di lasciare il divano e tutte le varie piattaforme per venire a farsi quattro risate.

Max Pisu: Alla fine balliamo anche nudi!

Nel 1998, lo stesso Francis Veber ha diretto una versione cinematografica di questa commedia. Secondo voi è un’opera che si presta più al cinema o al teatro?

Claudio Intropido: Io ho visto il film. Noi siamo molto più teatranti che cinematografici, quindi mi viene da dire che forse a teatro gli spettatori ne traggono un gusto maggiore.

Nino Formicola: Nel film sono state tagliate parecchie scene della commedia molto divertenti presenti invece nella versione teatrale. Infatti la pellicola dura solo un’ora e mezza. E’ la terza volta che faccio questo spettacolo a teatro, ormai ce l’ho nel Dna. Alessandra Schiavoni ed io avremo fatto 300 repliche e speriamo di farne altrettante.

Max Pisu: Abbiamo aggiunto anche qualcosa.

Siamo di fronte a una commedia degli equivoci?

Alessandra Schiavoni: Secondo me no, è molto raffinata perché si ride, ma il finale fa uscire gli spettatori con un pensiero e una riflessione. Il cretino non è altro che una persona semplice, non soggetta a tutti i meccanismi dell’altro protagonista. E’ un puro. Spesso noi giudichiamo la purezza come se fosse stupidità. Il cretino è in realtà il personaggio con il maggior spessore. E’ quello che ci regala un momento di morale.

E’ giusto secondo voi dire che il potente impatto comico di questa commedia è dovuto anche alla semplicità della trama?

Pietro De Pascalis: Sicuramente. E’ uno spettacolo fatto di situazioni. Soprattutto a Nino Formicola ne capitano di tutti i colori. Nel personaggio del cretino troviamo nel finale anche una sorta di tenerezza. E’ l’unico che riesce ad avere una parola carina e che riuscirà a far crollare Nino miseramente.

  • Intervista di Andrea Simone
  • Si ringrazia Alessandra Paoli per la collaborazione