Francesco Frongia, “Alice underground”

Alice underground è il cartoon teatrale dell’Elfo, dove gli interpreti si moltiplicano per dar vita a un viaggio di puro piacere visivo, meraviglia continua, suspense con un pizzico di rock e psichedelia. Una lanterna magica di acquarelli ed effetti speciali che racconta le avventure di Alice nel paese delle meraviglie e Al di là dello specchio, sorprendendo per le invenzioni sceniche, sospese tra tecnologia del video e arte del disegno.

Alice underground è in scena alla sala Shakespeare del Teatro Elfo Puccini di Milano fino all’8 gennaio 2023. Scritto, diretto e illustrato da Ferdinando Bruni e Francesco Frongia, lo spettacolo vede protagonisti Elena Russo Arman, Ida Marinelli, Matteo De Mojana e Umberto Petranca.

Immagini del canale Youtube “Teatro Elfo Puccini”

Intervista a Francesco Frongia

Cos’è esattamente un cartoon teatrale?

E’ un esperimento che abbiamo fatto quando abbiamo pensato Alice. Abbiamo pensato di unire l’animazione classica, quindi disegni animati, a degli attori che diventassero parte del disegno. Quindi noi abbiamo costruito le animazioni e i disegni su una scenografia che incorpora il viso e parti del corpo degli attori.

In che modo gli interpreti in questo spettacolo si moltiplicano?

Non mi ricordo esattamente quanti personaggi fanno i tre che restano, a parte Alice che fa soltanto Alice, ma ne fanno una sessantina di diversi, per cui entrano nei panni di un determinato personaggio, ne escono e rientrano immediatamente dopo nel ruolo di un altro personaggio ancora. Quindi si moltiplicano continuamente. C’è la sensazione di avere un numero molto elevato di attori, quando lo spettacolo ne prevede soltanto tre.

Perché la realtà di Alice è insensata?

Non è tanto la realtà di Alice a essere insensata, lo è la nostra, o almeno lo è la pretesa del mondo degli adulti di dare un senso compiuto a tutte le cose. Alice si chiede ancora il perché delle cose ed è un qualcosa che credo che gli esseri umani farebbero bene a imparare a fare. La realtà di Alice non è insensata, è un grande sogno che ci riporta però a una dimensione precisa: il rapporto tra il nostro essere bambini e diventare grandi e il mondo dei grandi, di quelli che ormai hanno perso la propria capacità di essere bambini.

Quali sono i territori misteriosi del sogno?

Sono quelli che le persone attraversano quando hanno la forza di guardare oltre alla materia delle cose. Non sono quindi quelli strettamente onirici, ma quelli in cui la realtà assume la giusta dimensione e riusciamo a ricollocare il mondo che noi vorremmo che fosse all’interno di quello reale. Secondo me è la giusta posizione delle cose.

  • Intervista video di Andrea Simone
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