Andrea ha un sogno: insegnare. Ma, nonostante il 110 e lode in Lettere e Filosofia, per vivere è costretto a lavorare in un call-center finché un giorno finalmente riceve l’incarico di una supplenza proprio nella scuola media da lui frequentata in passato. La professoressa che deve sostituire gli lascia l’arduo compito di spiegare agli studenti “vita e opere di Giacomo Leopardi”. Così Andrea, anzi il Professor Roversi, dovrà misurarsi con una classe che, naturalmente, sarà rappresentata dagli spettatori presenti in teatro.
Fuori misura è in scena al Teatro Leonardo di Milano il 7 e l’8 febbraio. Scritto e diretto da Valeria Cavalli e Claudio Intropido, vede come unico protagonista Andrea Robbiano. La voce fuori campo è di Pietro De Pascalis.
La parola ad Andrea Robbiano
“Che tipo di lezione tieni ai tuoi allievi?”
“Gli allievi che incontro durante lo spettacolo sono diversi ogni volta. Quindi la lezione è aperta a tutto quello che può accadere, che cerca di parlare al cuore più che alla testa e che tenta di creare un legame tra il poeta Leopardi e gli esseri umani che hanno voglia di accogliere il suo messaggio.”
“In che modo viene coinvolto il pubblico?”
“Inizialmente interrogo il pubblico per rompere il ghiaccio in maniera giocosa e poi piano piano lo tiro dentro sulle questioni della vita e dell’adolescenza, perché Giacomo Leopardi era fondamentalmente un eterno adolescente geniale.”
“Quali temi tocchi nella tua lezione?”
“I temi che vengono toccati durante la lezione sono l’amore, la rabbia, la voglia di evadere e di scappare via da una piccola città di provincia dove tutti giudicano. Poi affrontiamo anche la questione del giudizio della comunità nei confronti del poeta, che tutti da adolescenti sentiamo.”
“Alla platea darai anche dei voti. Sei di manica stretta o larga?”
“Non sono né di manica stretta né di manica larga. Lo spettacolo viene fatto con il pubblico. I voti che alla fine do mentalmente al pubblico sono gli stessi che do a me ogni sera.”
- Interviste e riprese video di Andrea Simone
- Si ringrazia Alessandra Paoli per la gentile collaborazione