Il 22 e il 23 dicembre debutta al Teatro Out Off di Milano L’Avanzo, progetto multimediale realizzato in collaborazione con il collettivo di danza Tempio Daylight. La vita vicino a casa, la conoscenza del quartiere e dei suoi abitanti è uno dei lati positivi della pandemia. Dalla riflessione sull’importanza della prossimità di quartiere nasce questo progetto legato al territorio, in collaborazione con il Tempio del Futuro *Perduto, un centro culturale e sociale molto attivo nella zona limitrofa al Teatro Out Off.
L’Avanzo vede le partecipazioni dei performer Desiré Balena, Davide Boi, Alessandra Boschello, Giorgia Boscolo, Silvia Fontana, Stefano Ghidetti, Ilaria Giardina e Martina Ratto.
Intervista a Ilaria Giardina
Quali sono le solitudini di un quartiere?
Durante questo periodo abbiamo avuto la possibilità di raccogliere delle testimonianze che ci hanno lasciato molto stupiti. Infatti – nonostante il momento difficile che abbiamo attraversato tutti – i momenti belli che le persone ci hanno raccontato e hanno voluto condividere con noi ci hanno molto colpiti. Abbiamo diviso le tematiche da trattare con i nostri interlocutori. Abbiamo raccolto la maggior parte di esse su strada, nei negozi, nei centri culturali nei quali lavoriamo e nella zona del teatro. Le tematiche erano relative alla preghiera e ai momenti di raccoglimento, all’amore e al lavoro. Tre punti di vista importanti che ci hanno regalato una visione molto più aperta di quanto ci aspettassimo.
Nello spettacolo c’è solo danza o c’è anche spazio per la prosa?
Insieme alla danza, in scena ci sono anche delle parole. Portiamo sul palco alcuni pezzi di testimonianze che le persone ci hanno regalato e sono dei momenti molto importanti che hanno poi ispirato i movimenti in scena. Ci saranno anche dei monologhi recitati da un’attrice. Quindi la cosa più importante per noi in questo lavoro è stato indagare sul territorio e successivamente creare su queste parole.
Quanto è protagonista la pandemia in questo spettacolo?
La pandemia è il tema principale perché riguarda l’ isolamento. Abbiamo parlato di questa tematica con le persone ma lo abbiamo fatto muovendoci su altri temi, in modo da non avere soltanto uno spaccato relativo all’isolamento in quanto chiusura, ma aprendoci anche ad altre prospettive. Difatti, la scelta del titolo, L’Avanzo, comprende ciò che ne è rimasto ma anche ciò che ci proietta in avanti, verso il futuro.
Quali sono le testimonianze che avete ascoltato per realizzare questo spettacolo?
Le abbiamo raccolte su Milano, mettendo in particolare la lente di ingrandimento sul Municipio 8 e abbiamo gravitato intorno al teatro, nella zona di negozi, strade e centri culturali.
- Intervista di Andrea Simone
- Si ringrazia Ippolita Aprile per la collaborazione
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