Bérenger, sovrano dell’universo, ha una malattia incurabile ma non sa ancora che dovrà morire. Le due regine, la dolce Marie e la saccente Marguerite, venute a conoscenza della sua malattia grazie al medico chirurgo e batteriologo di corte, discutono a lungo se sia il caso di rivelare la nefasta notizia al loro marito e sovrano. Alla fine la notizia viene rivelata a Bérenger che, incredulo, non vuole convincersi della propria imminente morte.
God save the king è in scena al Teatro Leonardo di Milano fino al 6 ottobre con la regia di Susanna Baccari e Claudio Orlandini. Ne sono protagonisti Maria Gallo, Veronica Heltai, Paolo Lavani, Greta Milani Brugna, Diletta Rossi e Francesca Zolea.
Quattro domande a Susanna Baccari
“Quanto è stato di ispirazione per voi “Il re muore” di Eugène Jonesco?”
“Sicuramente è stato il cuore. Il desiderio è partito da lì. Poi, avendo chiaramente un gruppo di ragazzi molto giovani, abbiamo in qualche modo adattato l’opera per valorizzare i loro talenti e abbiamo fatto il nostro “God save the king” mantenendo gli eventi e rispettando il senso dell’opera. Però è un altro tipo di operazione.”
“Il re è caratterizzato da un forte delirio di onnipotenza nonostante la malattia?”
“Assolutamente sì. E’ molto difficile per lui abbandonare tutto quello che può essere il potere. Nella morte c’è una fine. E’ la morte di un re, ma è anche quella dell’umanità. Quindi in questo senso l’opera di Ionesco è assolutamente ispiratrice. Nonostante il suo egocentrismo, penso che possa dare una chiave di lettura vicina a quella che è la nostra quotidianità, al nostro essere uomini e donne e alle nostre paure.”
“Perché la natura e gli uomini lo abbandonano e non gli rispondono più?”
“Perché nella vita penso che ci sia un momento in cui si arriva alla resa dei conti e forse capire quando è il momento per perdere i propri poteri è molto difficile. Ci vogliono una grande intelligenza, una grande forza e un grande coraggio per abbandonare tutto, per morire e quindi capire cosa vuol dire vivere.”
“Fino a che punto il re tenta di combattere contro la morte?”
“Fino all’ultimo istante, fino a che può, come faremmo quasi tutti noi.”
(intervista e riprese video di Andrea Simone)