Grease il musical è una festa travolgente che dal 1977 accende le platee italiane: rappresentato più di 1750 volte per oltre 1.750.000 spettatori a teatro, ha dato il via alla musical-mania trasformandosi in un vero e proprio fenomeno di costume pop, un cult intergenerazionale che non può mancare nella stagione del Teatro della Luna di Milano, dove lo spettacolo è in scena fino al 2 dicembre. Scritto da Jim Jacobs e David Casey e diretto da Saverio Marconi, vede protagonisti Giulio Corso nel ruolo di Danny Zuko, Lucia Blanco in quello di Sandy ed Eleonora Lombardo in quello di Rizzo.
Quattro domande ad Eleonora Lombardo
“A che cosa si deve il successo di quest’intramontabile spettacolo?”
“Grease” ha più punti di forza come show: è assolutamente pop, ha delle musiche a fuoco con le traduzioni dei testi che rimangono in testa e quindi si continua a canticchiarle. Ha una forte dose di energia e tratta con leggerezza delle situazioni di vita normale, come poteva essere negli anni ’50, ’60, ’70 e ’80, dentro il quale chiunque si può riconoscere.”
“Quali sono le canzoni cui sei più affezionata?”
“Se ti dico tutte, ci credi? Perché ogni canzone è rappresentativa di un pezzetto della storia. Quindi sono tutte a loro modo importanti per me. Però ovviamente ho nel cuore “Sbaglierei molto di più”, la canzone di Rizzo, il mio personaggio.”
“Quanto è stata di ispirazione per te Stockard Channing?”
“E’ stata di ispirazione, ma a tratti il confronto mi ha fatto anche paura, perché noto che il pubblico è ancora molto affezionato a lei. Se la ricordano molto bene e quando mi dicono che assomiglio all’attrice del film, a me viene da dire che non ci credo. Ho guardato tre volte il film, non di più, perché volevo vivere il viaggio nella ricerca personale del ruolo. Io la amo profondamente perché ha una mimica facciale e gestuale non indifferente. Mi ha dato l’opportunità di scoprire un linguaggio molto sottile, non solo a parole.”
“Temete in qualche modo il confronto con il celebre film?”
“In realtà no, perché dove c’è paura non c’è divertimento. Il film e gli attori sono di ispirazione tuttora, sono veramente delle icone, quindi non c’è un metro di paragone, c’è soltanto una possibilità di ispirazione e di continuo lavoro per arrivare a rendere omaggio a questi grandi che hanno veramente fatto di “Grease” un evergreen.”