“I MISERABILI”: L’IMMENSITA’ DI VICTOR HUGO

Franco Branciaroli diventa Jean Valjean al Piccolo Teatro nell’allestimento di uno dei capolavori della letteratura : I Miserabili di Victor Hugo.
Un’opera senza tempo, perché tocca grandi temi universali: dignità, dolore, misericordia, giustizia, redenzione.
«La sfida è portare in scena 1500 pagine che appartengono alla storia non solo della letteratura, ma del genere umano» dice Luca Doninelli, autore dell’adattamento teatrale con la regia di Franco Però.

4 domande a Franco Branciaroli

“Lei ha definito Jean Valjean, il suo personaggio «uno strano santo, una figura angelico-faustiana. Il ritratto di un’umanità che forse deve ancora venire». Come prima domanda trovo molto interessante approfondire questo concetto.”

“E’ molto semplice: Jean Valjean è un uomo buono, ma non per una questione di sovrastrutture ideologiche come il cristianesimo e il socialismo. E’ una bontà dell’umanesimo assolutamente dovuta a quanto stava accadendo in quel Paese con le barricate e la Comune. Sarebbe un uomo auspicabile per il futuro. Jean Valjean non è un miserabile morale, perché il titolo “I miserabili” non riguarda la povertà, ma chi lo è moralmente. Ecco il problema. Lui non lo è, quindi è quasi un personaggio simbolico, neanche più realistico.”

“Siamo tornati indietro di tre secoli invece di andare avanti? Stiamo quindi andando incontro a una miseria morale  o economica?”

“Esatto. I poveri di questo romanzo non hanno nulla a che fare con quelli di oggi perché, per quanto uno oggi sia povero, in confronto a quelli di allora è ricco. Al mattino li raccoglievano per le strade letteralmente morti di fame. Basti pensare alla mortalità infantile che allora era una catastrofe. L’attualità è piuttosto nella miseria morale: nell’incapacità di essere uomini pacifici. La metamorfosi di Jean Valjean è quella di un criminale che si trasforma in un angelo. La sua bontà è quasi metafisica.”

“E’ questo uno dei tanti aspetti di cui è capace di stupirci Victor Hugo con la sua penna straordinaria?”

“Sì! Victor Hugo ha fatto una cosa clamorosa. Questo romanzo è stato pubblicato intorno al 1860, lo stesso anno di “Madame Bovary”, considerato allora il nuovo libro, mentre “I Miserabili” era quello vecchio: il classico feuilleton che veniva pubbicato sui giornali a puntate. E’ nato vecchissimo e fuori epoca, ma la grandiosità di Hugo sta nell’aver usato un materiale enfatico, improbabile e lacrimevole con scene a cui è impossibile credere, mischiandolo con pensieri di Pascal profondissimi e visioni assolutamente grandiose della storia.

E’ riuscito da grande artista a dargli un afflato epico talmente potente che la cattedrale destinata a crollare è ancora in piedi e ha stabilito un record: ci sono pochissimi protagonisti buoni e mitici nella letteratura: Chisciotte e “L’idiota” di Dostoevskij sono due. In genere è il cattivo o il problematico ad affascinare. Fare un protagonista buono è ruscito solo a tre persone, tra cui Victor Hugo con Jean Valjean.”

“E’ sempre la grandezza di saper affrontare dei temi così diversi come quelli affrontati nei Miserabili?”

“Esatto. Hugo è un genio. Questo romanzo però è stato anche disprezzato. Per esempio Flaubert lo dichiarò una vergogna e un’oscenità per via della sua enfasi e dei suoi sentimentalismi. Molti lo hanno condannato e molti lo hanno difeso, come Baudelaire che lo ha chiamato il romanzo della carità. Ma quando chiesero un parere a Gide, che era il più grande scrittore francese, lui rispose: Ahimé Hugo.

Vale però la pena di vedere lo spettacolo, perché appartiene a tutti, anche a chi non ha letto il romanzo, ma lo conosce solo perché ne ha sentito parlare da qualcuno, per il musical o in televisione.”

Al Teatro Strehler

I Miserabili è in scena al Piccolo Teatro Strehler di Milano fino al 24 febbraio. Oltre a Franco Branciaroli, lo spettacolo vede protagonisti
Alessandro Albertin, Silvia Altrui, Filippo Borghi, Romina Colbasso, Emanuele Fortunati, Ester Galazzi, Andrea Germani, Riccardo Maranzana, Francesco Migliaccio, Jacopo Morra,Maria Grazia Plos e Valentina Violo.

  • Intervista video di Andrea Simone
  • Si ringraziano Giulia Calligaro ed Edoardo Peri per la gentile collaborazione