Un musical travolgente, istruttivo e adatto a tutte le famiglie. Forte di 2.500 repliche a New York, di 8 Tony Awards e di due adattamenti cinematografici – il primo diretto da John Waters nel 1988 e il remake del 2007 di Adam Shankman con John Travolta, Michelle Pfeiffer e Zac Efron – Hairspray (Grasso è bello) è in scena al Teatro Nuovo di Milano fino al 18 febbbraio. Lo spettacolo, che dopo le date milanesi arriverà al Teatro Brancaccio di Roma dal 20 febbraio al 4 marzo, ci porta nella Baltimora dei primi anni ’60. In quell’epoca la città faceva da sfondo all’odio e ai conflitti tra conservatori e progressisti in lotta per l’integrazione delle persone di colore. In Hairspray – Grasso è bello la musica e la danza diventano i portavoci e i mezzi espressivi migliori per comunicare quei valori che sono le colonne portanti di ogni democrazia e di ogni convivenza intelligente tra esseri umani.
Diretto da Claudio Insegno e con le coreografie di Valeriano Longoni, il musical va in scena su libretto di Mark O’Donnel e Thomas Meehan. Le musiche sono di Marc Shaiman che ha scritto anche le parole insieme a Scott Whittman. Sul palco troviamo Giampiero Ingrassia nel ruolo di Edna Turnblad, Mary La Targia in quello di Tracy, Floriana Monici, Gianluca Sticotti, Beatrice Baldaccini, Riccardo Sinisi, Claudia Campolongo, Giulia Sol, Roberto Colombo, Elder Dias, Luca Spadaro, Cristina Benedetti, Francesca Piersante, Stephanie Dansou, Helen Tesfazghi, Fabio Gentile, Federica Nicolò, Monica Ruggeri, Martina Lunghi, Giuseppe Brancato, Max Francese e Robert Ediogu.
La parola a Giampiero Ingrassia
“Ci racconti un po’ la trama di Hairspray senza svelare troppo?”
“E’ la storia di Tracy, una teenager molto in carne. La sua fisicità non corrisponde agli ideali della bellezza stereotipata: non è magra, non ha gli occhi azzurri e non è bionda. Quindi è fuori dai canoni estetici che vanno e andavano per la maggiore. Tracy sogna di partecipare al “Corny Collins Show“, un programma molto simile a “Non è la Rai”, la trasmissione ideata da Gianni Boncompagni e andata in onda su Canale 5 nei primi anni ’90, dove tutte le ragazzine cantavano e ballavano. Naturalmente, data la corporatura extralarge, il suo sembra destinato a rimanere un sogno. Però, a un certo punto, una delle ragazze rimane incinta e quindi deve lasciare il posto. Siccome Tracy balla molto bene, viene presa. Da lì in poi succedono diverse cose: lei vuole portare in trasmissione dei ragazzi di colore che però hanno diritto ad andarci solo una volta a settimana; desidera rivoluzionare tutto quanto e alla fine ci riuscirà. Ad accompagnare tutta la storia ci sono delle musiche straordinarie eseguite dal vivo!”
“Parlaci un po’ del tuo personaggio”.
“Io interpreto il ruolo di Edna, la madre di Tracy, una donna altrettanto prosperosa con una nona di seno, che ha rinunciato alla propria vita per inseguire il sogno mai realizzato di diventare stilista. Quindi è caduta in depressione, ha cominciato a mangiare ed è ingrassata. Edna non vuole che sua figlia soffra per la propria condizione fisica, perché probabilmente lei ne ha sofferto. E’ sposata con Wilbur, una persona molto divertente e ironica che tenta sempre di superare tutto con un sorriso . E’ una donna molto intelligente, con la testa sulle spalle e prevede quello che potrebbe succedere a Tracy. Previsioni che poi si avvereranno, ma Edna non la lascerà da sola e finirà in galera insieme a lei. E’ un ruolo molto bello”.
“E’ la prima volta che reciti en travesti? Come ti trovi e su cosa hai puntato?”
“Calarsi nei panni femminili non è facilissimo, però io ho cercato di ispirarmi alle signore cinquantenni di qualche tempo fa, ad amiche di mia madre che vestivano e si pettinavano come si faceva negli anni ’60. Spero di esserci riuscito. Ho puntato sulla dolcezza di Edna, non volevo fare né la macchietta né la caricatura dell’uomo che interpreta la donna, perché il ruolo di Edna nelle versioni di ‘Hairspray’ rappresentate in tutto il mondo è sempre stato interpretato da un uomo. Non è stato facile, perché gli atteggiamenti femminili devono essere diversi, più maturi, però è stata una bella sfida che spero di avere vinto. In teatro è la prima volta che recito ‘en travesti’.
In una puntata di “Classe di ferro“, una serie che facevo tanti anni fa sulla vita in caserma dei militari di leva, mi ero travestito da donna perché dovevo entrare in un locale. Mi ricordo un vestito da spagnola, il trucco e i collant. Era stranissimo, ricordo di avere sofferto tantissimo il freddo e di essermi chiesto come fanno le donne a portare in inverno i collant e i tacchi quando fa così freddo!”
“Sei andato a rivederti il film del 2007 o hai preferito non farti condizionare dall’interpretazione di John Travolta?”
“Ho visto il live. Farsi condizionare è sempre una cosa relativa, perché Travolta ha fatto questo ruolo come lo farebbe Travolta. Io invece lo interpreto come penso che sia più giusto per me farlo. E’ naturale però che molte cose combacino, perché dovendo interpretare una mamma in carne, tenera, premurosa e ansiosa, non posso fare tutt’altro e trasformarmi in Jack Sparrow!”
“Qual è il messaggio più importante che vuole trasmettere questo spettacolo?”
“E’ una commedia molto attuale, perché si parla di razzismo, bullismo e diversità. E’ il sottotitolo a spiegare il messaggio: ‘Grasso è bello‘, essere diversi è bello. Non dovete farvi bloccare dai problemi o dalle convenzioni né rinunciare ai vostri sogni solamente perché siete in sovrappeso di due kg. Dovremmo essere tutti uguali, ma purtroppo non è così. Questo musical è pur sempre una favola, ma lancia questi messaggi che il pubblico percepisce e capisce”.
(intervista e riprese video di Andrea Simone)