IVA ZANICCHI, UNA VITA DA ZINGARA PER UN “ONE IVA SHOW”

Poche artiste possono vantare una carriera come quella di Iva Zanicchi. Nata in un paesino di montagna che più lontano dalle luci del mondo dello star system non poteva essere, grazie a una voce potente e a una passionalità non comune, è riuscita a conquistare il mondo. Una vita da zingara è un “One Iva Show”, uno spettacolo così personale che solo lei può fare è che ripercorre una carriera bellissima. In scena al Teatro Nuovo di Milano dal 16 al 18 novembre, la vede come unica protagonista incontrastata sul palco.

La parola a Iva Zanicchi

“E’ uno spettacolo più cantato o più recitato?”

“Metà recitato e metà cantato. Canto circa 23 canzoni, racconto delle cose, per cui diciamo metà e metà. Forse è leggermente più cantato.”

“Quali sono gli aneddoti che racconterà?”

“Parto da molto lontano, dall’infanzia. Il modo in cui sono nata è molto rocambolesco e la gente ride anche. Per un caso io sono nata in una stalla e sono stata deposta in una mangiatoia. Non vorrei essere irriverente, ma è andata così. Poi racconto gli inizi, gli incontri, gli scontri. Ho avuto incontri straordinari con grandi registi, poeti e musicisti. C’è un duetto virtuale con Charles Aznavour con cui ho avuto la fortuna di poter lavorare, così come con Theodorakis. Racconto 50 anni di storia, però con leggerezza. Parlo di sesso, della terza, quarta e quinta età, e delle mie tournée, ma mai in modo trionfalistico.”

“Quanto sono importanti i racconti del suo passato, come quelli sulla sua infanzia, in uno spettacolo come questo?”

“Sono fondamentali, perché amo raccontare. I miei nipoti dicono: “Nonna, basta, sembra una fiaba! Ogni volta ci racconti queste cose.” Invece è verità vera al 100%. Amo ricordare, amo le mie origini umili, per cui amo raccontare. Io ho scritto anche due libri, non mi reputo assolutamente una scrittrice, ma una raccontatrice. Dicono che sono brava a raccontare.”

“Quali brani del suo repertorio riproporrà?”

“Ripropongo i tre brani con cui ho vinto il Festival di Sanremo: “Non pensare a me“, “Zingara” e “Ciao cara, come stai?“. Poi canto i grandi successi, le canzoni di Aznavour e Theodorakis, “La riva bianca la riva nera“. Ho avuto un incontro con Giuseppe Ungaretti e con una canzone bellissima che ha dedicato al padre. Canto il tango e 23 canzoni sono anche tante!”