
E’ una divertente commedia sulla spettacolarizzazione delle tragedie umane ad aprire la stagione del Teatro Martinitt. Scritta da Alessandro Betti e Paola Galassi (che ne è anche la regista), Jena Ridens – Una rapina in diretta ci racconta di vite in pericolo, che fanno impennare l’audience e risaltare la meschinità dell’uomo. Tutto avviene in un luogo senza via d’uscita dove le telecamere spiano e decidono il destino delle persone. Un direttore di banca, una guardia giurata e due rapinatori si ritrovano chiusi in un caveau in cui c’è sempre meno ossigeno. Per ingannare l’attesa c’è un solo modo: improvvisarsi attori senza nemmeno recitare.
Una squadra vincente
Sul palcoscenico del Martinitt fino al 15 ottobre troviamo quattro storici, rodati e affiatati attori di questo teatro milanese specializzato nella commedia: Ussi Alzati (nel ruolo della ladra), Alfredo Colina (in quello del ladro) e Ottavio Bordone (una guardia). Il quarto protagonista dello spettacolo è il direttore della banca, interpretato da un attore comico, famoso per le sue partecipazioni a Zelig: Stefano Chiodaroli, che Teatro.Online ha incontrato per un’intervista in video.
La parola a Stefano Chiodaroli
“E’ giusto parlare di questo spettacolo come di un ‘Grande fratello’ a teatro?”
Sì, è giusto, perché c’è un occhio che ci spia e che soprattutto racconta quello che vede. Quindi più “Grande Fratello” di così si muore! E infatti… dovete venirci a vedere per avere una risposta a questo “infatti”!
“In questa commedia la vera protagonista è l’ironia, ma c’è anche un risvolto piuttosto amaro: quello della spettacolarizzazione delle tragedie umane. Come riuscite a far convivere risate e amarezza?”
Trattando tutto con leggerezza e con gli strumenti della comicità. Sappiamo che ogni argomento ha un proprio paradosso. Se non diventa troppo esasperato, questo paradosso rappresenta la vibrazione necessaria per far ridere le persone.
“E questo è un punto fondamentale. C’è un crescendo di suspense all’interno dello spettacolo oppure arriva subito la mazzata fin dall’inizio?”
Ci sono una serie di momenti di suspense e di colpi di scena, che però ovviamente trattandosi di una commedia-thriller è meglio non anticipare. Non possiamo fare quelli che “spoilerano”se stessi!
“Ci vuoi presentare brevemente il tuo personaggio?”
Il mio personaggio è un direttore di banca, apparentemente burbero e cattivone. In realtà, come tutti i cattivoni, ha un lato buono e una sua “kryptonite”. Quale sarà la sua “kryptonite” che magari per un po’ gli farà cambiare atteggiamento? Questa è una delle cose che succedono all’interno dello spettacolo. A un certo punto scopriamo che il direttore non è un uomo tutto d’un pezzo, ma ha un punto debole che lo fa agire diversamente.
“Gli altri attori della commedia sono Ussi Alzati, Alfredo Colina e Ottavio Bordone. C’è un forte affiatamento tra voi quattro?”
Siamo affiatatissimi, talmente affiatati che la regista Paola Galassi ci deve riprendere perché facciamo un po’ troppo “spogliatoio” e diventiamo troppo goliardici. Però ci vuole, perché quando gli spettacoli sono comici bisogna anche saper riconoscere i sintomi degli stati d’animo degli altri. In questo lo “spogliatoio” diventa utilissimo!
(intervista e riprese video realizzate da Andrea Simone)