LA COMICITA’ STRALUNATA DI GIANCARLO KALABRUGOVICH

Prosegue al Teatro Oscar di Milano la fortunata rassegna di cabaret Risate da Oscar promossa dalla KarmArtistico di Francesco Ruta con il quarto appuntamento mensile della stagione in compagnia di storici cabarettisti e nuovi comici televisivi. Il 19 gennaio torna a grande richiesta uno degli ospiti che ha inaugurato la rassegna, Giancarlo Kalabrugovich, che porterà in scena uno spettacolo dalla comicità ormai largamente rodata e apprezzata negli ultimi anni: dai famigerati racconti stralunati dell’infanzia in periferia a momenti topici come la cresima, passando per l’intrigante filosofia metropolitana e le grottesche avventure di Pino dei Palazzi e dello stesso Kalabrugovich, attraverso sketch arricchiti dalle spigliate capacità di rumorista.

Intervista a Giancarlo Kalabrugovich

“Perché dici che il teatro è il luogo perfetto per il tipo di cabaret che propone?”

“Perchè il teatro è una struttura dove il pubblico si siede, è tranquillo, non mangia, non beve e non contiene aree dove i bambini possono giocare. Quindi in teatro si forma una certa attenzione, ideale per il mio spettacolo, che è da guardare come un film, perché non faccio molta interazione con il pubblico. All’interno di una struttura teatrale enon ci sono elemeneti di disturbo come al ristorante, in pizzeria, al centro commerciale o in piazza. D’estate faccio spesso anche gli spettacoli nelle piazze e non sono situazioni facili.”

“Quali sketch proporrà durante lo spettacolo?”

“Proporrò il mio spettacolo classico “Un’infanzia difficile” in cui racconto esperienze vissute e personaggi conosciuti come Pino dei Palazzi. Racconto un po’ di cose in chiave surreale, trasportando anche il pubblico e facendogli visualizzare i miei racconti. Quando gli spettatori entrano nell’ambiente che descrivo, è come se facesse un viaggio ed entrasse in una specie di sogno. Ecco perché ci vuole anche una certa attenzione per il mio spettacolo.”

“Ci sarà spazio anche per l’improvvisazione?”

“Solitamente poca, però può essere che improvvisi qualcosa. Dipende un po’ da come mi sento io e dai giorni: a volte sono meno predisposto all’improvvisazione, altre sono un po’ più in forma ed elastico. Molte cose del mio spettacolo sono nate da improvvisazioni che in seguito ho mantenuto perché mi piacevano. Altre improvvisazioni funzionavano meno e non le ho messe nello spettacolo.”

“Hai detto che stai mettendo a punto un nuovo personaggio. Ci puoi anticipare qualcosa?”

“Sì, sto provando un nuovo personaggio con alcuni dei miei autori, tra cui Andrea Midena e Alessio Tagliento. Stiamo mettendo a punto un nuovo personaggio che cito nel mio spettacolo: è un prete che ha la caratteristica di parlare con la “S” che fischia. Questo fa ridere e stiamo cercando di rafforzarlo. L’ho provato con tanto di costume da prete e devo dire che ci sono dei bei riscontri.”

  • Intervista di Andrea Simone
  • Si ringrazia Luca Cecchelli per la gentile collaborazione