“GUARDIA DEL CORPO”: 4 DOMANDE IN VIDEO A KARIMA

L’attesa è finita. Arriva finalmente sul palcoscenico del Teatro Nazionale di Milano il 23 febbraio, dove rimarrà in scena fino al 7 maggio, Guardia del Corpo, il musical tratto dal film diretto da Mick Jackson con Kevin Costner, che nel 1992 vide il debutto cinematografico di Whitney Houston. Diretto da Federico Bellone, vede protagonisti Karima ed Ettore Bassi. Con loro sul palco Loredana Fadda, Helen Tesfazghi, Piero Di Blasio, Russsell Russell, Daniele Balconi, Fabrizio Corucci, Mirko Ranù, Gianluca Briganti, Felice Lungo, Renato Tognocchi, Alessia Lo Savio, Yamaira Gomez Fabre, Alessandra Ruin, Daniela Ribezzo, Luca Fabbri e Damian Samb.

Un amore contrastato

La trama è nota: Frank Farmer, una delle migliori guardie del corpo in circolazione, viene assunto dallo staff di Rachel Marron, nota cantante e attrice perseguitata da un maniaco che l’ha già minacciata più volte di morte. Tra i due scoccherà la scintilla dell’amore, ma sarà la storia di un amore non ricambiato.

La parola a Karima

Teatro.Online ha intervistato in conferenza stampa Karima, che nel musical ha il ruolo appartenuto a Whitney Houston.

“Che cos’ha significato per lei dal punto di vista emotivo interpretare la parte di Whitney Houston?”

“Dal punto di vista emotivo è stata un’esperienza molto forte, perché lei è l’artista che ho cominciato a seguire da quando era piccola. Avevo 8 anni quando ho scoperto la sua voce e le sue canzoni. Io sono stata autodidatta fino all’età di 21 anni e quindi ho iniziato a cantare i suoi brani studiando da sola. Per me è un onore. Oggi sono passata e ho visto il cartellone dello spettacolo e ho detto ‘Ma allora succede veramente!’ Sì, succede veramente. Ce l’ho fatta”.

“Ci saranno solo le canzoni rese famose dal film o anche le più classiche di Whitney Houston?”

“Ci saranno anche i grandi classici perché è un omaggio al film, ma anche a lei come cantante e a quello che ha fatto nella sua vita”.

“Nel 2010 lei ha aperto a Milano quello che è stato l’ultimo concerto di Whitney Houston. Che ricordo ha di quella serata?”

“Sono stati due concerti: quello al Filaforum di Milano e quello al Palalottomatica di Roma. Due spettacoli stupendi e sofferti, perché Whitney Houston non era più in forma. In ogni caso sul palco era lei, per cui il suo modo di fare, il suo atteggiamento e il suo modo di affrontare le canzoni trasparivano nonostante la sofferenza. E poi due anni dopo è successo quello che è successo e che purtroppo tutti sappiamo”.

“Teme il confronto con Whitney Houston che inevitabilmente ci sarà?”

“Io non ho paura del confronto perché lo si teme quando si vuole essere quello che non si è. Io non voglio essere Whitney Houston. Io sono Karima che con amore, rispetto e passione rende omaggio nel modo migliore che riesce a fare ad una donna che secondo me per la musica mondiale ha fatto tanto e che nel momento in cui è venuta a mancare non è stata riconosciuta quanto meritava”.

(intervista e riprese video realizzate da Andrea Simone)