Una mattina la signora H si sveglia e scopre che sta diventando… un uomo! La Metamorfosi di Kafka ritorna nella nostra epoca e si infila tra i confini sempre più incerti dell’identità di genere, trasformandosi da incubo claustrofobico a irresistibile commedia, che mette in rotta di collisione il maschile e il femminile.
La Maschia è in scena alla sala Cavallerizza del Teatro Litta di Milano fino al 24 novembre. Scritto da Claire Dowie nella versione italiana di Stefano Casi, lo spettacolo è diretto da Andrea Adriatico e vede protagoniste Olga Durano, Patrizia Bernardi e Alexandra Florentina Florea.
Intervista a Olga Durano, Patrizia Bernardi e Alexandra Florentina Florea
“E’ il problema dell’identità di genere che viene affrontato qui?”
Olga Durano: “Sì, anche, in parte. Dell’identità di genere e dell’identità in generale. E di come dentro a ognuno di noi ci siano varie identità.”
“Che cosa nasce dall’incontro/scontro tra maschile e femminile?”
Patrizia Bernardi: “Non è un incontro/scontro. Sono le diverse tipologie di donne. Si racconta come una donna sia costretta a modificare la propria femminilità per andare incontro al maschile in una società in cui la donna continua sempre a fare molta fatica ad affermarsi. Dall’altra parte c’è l’esatto opposto: c’è il personaggio di Tina, che è l’esaltazione del peggio del femminile.”
“Come reagisce la signora H alla scoperta che sta diventando un uomo?”
Alexandra Florentina Florea: “Inizialmente viene un po’ travolta da questa nuova cosa che scopre. Però è come se accettasse quello che stava diventando. Ci si adegua.”
“Come vedono gli occhi femminili il corpo maschile?”
Olga Durano: “Bene, perché il corpo maschile appare desiderabile agli occhi femminili.”
- Intervista video di Andrea Simone
- Si ringrazia Alessandra Paoli per il supporto professionale