“LA CONQUISTA DELLA FELICITA'”: LA VITA DI BERTRAND RUSSELL

Un uomo, un pensatore, un filosofo e un matematico. Una zolla di terra arida e priva di vita. Bertrand Russell, filosofo, matematico, attivista e pacifista, giunge agli ultimi istanti della sua vita. 98 anni pieni di lotte, di fallimenti e di amori coronati dal premio Nobel per la letteratura.

La conquista della felicità è in scena al Pacta Salone di Milano dal 27 al 31 marzo. Scritto e diretto da Maura Pettorruso, vede come unico protagonista Stefano Detassis.

Intervista a Maura Pettorruso e Stefano Detassis

“Che bilancio fa Bertrand Russell al termine della sua vita?”

Maura Pettorruso: “Che vale la pena lottare, che vale la pena vivere e cercare in tutti i modi di superare le difficoltà e chiudere la sua biografia dicendo che ha cercato di conquistare tre cose nella sua vita: l’amore perché dà la felicità e l’estasi, la conoscenza e la compassione. L’amore e la conoscenza lo hanno sempre portato verso l’alto, ma la compassione nel vedere l’essere umano che soffre lo ha sempre portato verso il basso senza riuscire mai a staccarsi da quello che abbiamo intorno. E poi dice che lui nella sua vita non sa se è riuscito a ottenere quello che voleva, però ci ha provato e se gli venisse data un’altra possibilità di ritornare in vita, lo rifarebbe molto volentieri. Quindi gli sembra che sia qualcosa di positivo.”

“Che tipo di dialogo instaura con Cassiopea?”

Maura Pettorruso: “Nel nostro spettacolo Bertrand Russell dialoga con questa costellazione perché al Bertrand Russell originale piaceva la notte starsene in giro a interrogare le stelle su quale fosse la cosa giusta da fare e a quale verità aggraparsi. Lui si sentiva una persona molto sola in questo pianeta e questo rivolgersi sempre verso l’alto e sentirsi questo minuscolo puntino in un universo molto più grande di lui, credo che gli sia servito a non rimpicciolirsi. Quindi lo sguardo su Cassiopea è una domanda che lui pone all’umanità e all’essere umano generico.”

“Che tipo di rapporto ha con la moglie?”

Stefano Detassis: “In realtà lui ha avuto quattro mogli e svariatissime amanti che non nascondeva nemmeno più di tanto. Lui aveva accanto a sé delle donne intelligenti e molto indipendenti, quindi c’era sempre un continuo dialogo, una discussione, un mettersi in gioco quotidiano. Era spesso innamorato delle varie mogli, però era innamorato del mondo, quindi per forza anche altre persone c’entravano con il suo amore.”

“In che modo Bertrand Russell inizia a comprendere la solitudine dell’animo umano?”

Stefano Detassis: “Un giorno quando si trova davanti a una lontana parente che aveva appena perso il figlio, nota lo sguardo completamente perso e il dolore che la isolava completamente e davanti a questo lui sentiva la solitudine rispetto al mondo e la solitudine dell’essere umano rispetto allo stare sulla terra.”

  • Intervista di Andrea Simone
  • Si ringrazia Giulia Colombo per il supporto professionale