Lo spettacolo teatrale La Nebbiosa si ispira a una sceneggiatura, commissionata nel 1959 a Pier Paolo Pasolini, dopo l’uscita di Una vita violenta. La storia deve avere come sfondo Milano e Pasolini decide di scrivere un film sui Teddy Boy che, come i ragazzi di vita, cercano di sopravvivere, galleggiando tra le rovine di una città in costruzione. Il film non si farà mai per problemi produttivi, ma resta la sceneggiatura de La Nebbiosa, che a teatro prende finalmente vita, con incalzante ritmo rock & roll.
Lo spettacolo, scritto da Paolo Trotti (anche regista) e Stefano Annoni (protagonista insieme a Diego Paul Galtieri) è in scena al Teatro Linguaggicreativi di Milano fino al 27 gennaio.
La parola a Paolo Trotti
“Per quale motivo il film di Pasolini non uscì mai?”
“Il film di Pasolini non è uscito perché c’erano stati dei dissidi tra lui e la produzione. Quindi Pasolini abbandonò il progetto perché non era convinto della produzione. Il film venne ripreso in alcune sue parti in “Milano nera”, ma Pasolini non compare minimamente nei titoli. Non ci sono crediti.”
“Che ruolo ha la batteria in questo spettacolo?”
“Batte sia il tempo dello spettacolo che quello dei tempi che si stavano muovendo e che stavano cambiando. Erano quelli della ricostruzione subito dopo la guerra e Milano era una città che si stava ricucendo le ferite e che si stava ingrandendo. A un certo punto il protagonista urlerà dall’alto di un grattacielo che in 10 anni Milano diventerà come New York. C’è il ritmo delle auto, dei motori, delle moto e di una città che cercava di diventare altro da quello che era.”
“Chi erano i Teddy Boy?”
“I Teddy Boy erano quelli di “Grease”. In realtà i Teddy Boy americani erano differenti, nel senso che quelli italiani erano uniti dal gusto di andare contro le generazioni dei padri. Erano ribelli e univano sia persone appartenenti alla borghesia che ai ceti più bassi. Erano gruppi violenti e senza scrupoli, che compivano rapine e violenze in una ribellione contro i padri ex fascisti che si ritrovavano. Mettevano le basi per diventare loro stessi quell’estabilshment contro cui si stavano ribellando oppure se erano poveri e non borghesi, finivano mangiati dall’alcol e dalle droghe.”
“Quant’è importante il ruolo di Milano nello spettacolo?”
“Questo è il primo spettacolo della trilogia delle città. E’ importante perché segna un mondo che cresce. Parliamo di Milano per parlare dell’Italia e parliamo dell’Italia per parlare dell’Europa. Milano è un sottofondo di luogo che ha delle speranze e che si sta protendendo verso l’alto. Infatti vengono nominati il grattacielo Pirelli, la torre Galfa, la velocità di quegli anni e la necessità di lasciarsi alle spalle le brutture della guerra. In questo Milano è una città simile a Parigi, Londra o Berlino.”
- Intervista di Andrea Simone
- Si ringrazia Simona Calamita per la gentile collaborazione