E’ in scena in Prima Nazionale fino al 6 novembre 2022 al Teatro Litta di Milano Tu sei la bellezza, in occasione del mese della Giornata Mondiale della Salute Mentale, un testo scritto e diretto da Alberto Milazzo. Una produzione di Manifatture Teatrali Milanesi. con Giuseppe Lanino e Alessandro Quattro, che ha vinto il Premio di drammaturgia Carlo Annoni 2021.
La storia racconta di Andrea e Leonard, una coppia che vive in un appartamento in una città d’Italia non meglio specificata; il primo è un drammaturgo, al secondo è stata diagnosticata la sindrome bipolare di tipo 2. Per la sera di Capodanno, in una città italiana e in un palazzo deserto durante il Covid, è stata organizzata la prima dell’ultimo testo teatrale di Andrea sul disagio psichico di cui soffre Leonard.
La parola ai due protagonisti
Quali sono i sintomi più gravi che si manifestano in chi è affetto da sindrome bipolare di tipo 2?
Giuseppe Lanino: La sindrome bipolare si suddivide in due tipi: 1 e 2. Quella di tipo 1 ha la doppia escursione: le fasi depressive e quelle maniacali. Dalle prime si passa a quelle maniacali in cui le persone diventano del tutto ingestibili e si credono capaci di fare cose umanamente impossibili, come volare. Quella di tipo 2, che riguarda il personaggio dello spettacolo, ha solo le fasi depressive alternate a fasi di normalità. Queste fasi depressive variano su base individuale, quindi soggettiva: possono durare quattro mesi, sei o sette. Il problema è che si vivono gli altri mesi di normalità aspettando la fase successiva. La cosa peggiore è questa, oltre alla fase depressiva tout court che costituisce il problema e che non si risolve nel momento in cui finisce.
In che modo l’isolamento della pandemia ha ulteriormente accentuato il disagio e le complicazioni di chi è affetto da sindrome bipolare di tipo 2?
Alessandro Quattro: L’incipit e l’idea partono da una coppia di uomini. Durante la pandemia, Andrea, il mio personaggio, ha scritto uno spettacolo messo in scena da un regista, ispirato alla vita di Leonard e a quello che lui prova. Lo spettacolo è online e parla della depressione. Andrea pensa di farlo come regalo importante anche per Leonard. Si generano dei meccanismi e delle incomprensioni, che all’inizio sono piuttosto divertenti. Ci vuole molto prima che i due personaggi capiscano che cosa prova uno e che cosa prova l’altro. Si parla anche di come si sono aggravati i tentativi di parlare di una cosa di cui non si parla mai e della fatica delle persone che soffrono già di un disagio mentale. Tutti noi l’abbiamo vissuta in modo diverso. Ci sono stati sicuramente dei momenti non facili.
Giuseppe Lanino: Forse la pandemia ha creato una bolla che ha protetto e giustificato uno stato depressivo e un isolamento ingiustificato nelle persone che hanno una difficoltà a relazionarsi quotidianamente con gli altri nel mondo esterno. C’è una serie di rimandi al testo con dinamiche non dichiarate che in tempi di non pandemia erano sempre presenti. Chiaramente la pandemia non diventa un alibi. Dal testo si intuisce che il lockdown crea un isolamento all’interno della casa. I due vivono all’interno della stessa abitazione. Andrea si dedica alla scrittura del testo. Quindi Leonard, la persona bipolare, resta ancora più solo dentro casa.
Cosa rappresenta il cane di Churchill nello spettacolo?
Alessandro Quattro: E’ il modo con cui Leonard chiama la propria depressione perché Churchill è stato definito bipolare e la chiamava “il cane nero”. E’ come se fosse personificata come un cane che vive in casa.
Giuseppe Lanino: E che fisicamente esiste. Il cane di Churchill diventa Churchill per osmosi e per semplificazione drammaturgica. Non si fa un grande piacere al primo ministro chiamando Churchill la depressione di Leonard. Andrea compra la ciotola e un guinzaglio per creare un diversivo e assecondare l’immaginario di Leonard per sdrammatizzare questa presenza molto ingombrante e puzzolente.
Alessandro Quattro: La cosa importante è che lo spettacolo riguarda soprattutto la relazione tra due persone che vivono in casa, la possibilità di amarsi e trovare un equilibrio anche in un amore malandato.
Giuseppe Lanino: Si può ridere. La prima parte dello spettacolo ha un ritmo molto accelerato e divertente. Chiaramente vengono trattate anche un po’ di tematiche serie.
- Intervista di Andrea Simone
- Foto di Davide Maestri
- Si ringrazia Alessandra Paoli per la collaborazione