Dopo il grande successo del febbraio scorso al Teatro Fontana di Milano, Germano Lanzoni torna a far divertire il pubblico milanese, questa volta al Teatro Oscar di Milano solo per una data, sabato 16 marzo, nell’ambito della rassegna Risate da Oscar promossa dal Karmartistico Italia di Francesco Ruta.
L’amore per il cabaret
Impegnato su diversi fronti, dal grande successo dei video sui social come volto noto del Milanese Imbruttito al Terzo Segreto di Satira, dallo stadio di San Siro come speaker del Milan alle serate fisse allo Spirit de Milan e all’Arlati e a un progetto nelle scuole, Lanzoni torna al primo amore che lo accompagna ormai da quasi vent’anni: il teatro-canzone. In scena uno spettacolo di cabaret puro, che vedrà anche la presenza del musicista Rafael Andres Didoni, inspeparabile compagno di palcoscenico di Germano.
4 domande a Germano Lanzoni
“Questo spettacolo è un ritorno al tuo primo amore, il teatro-canzone. Vogliamo un po’ parlare di quest’aspetto?”
“E’ un doppio ritorno, nel senso che è una serata di cabaret nell’accezione più nobile del termine, considerando che il cabaret a Milano ha nel teatro canzone la forma più bella e nobile. Torno con Rafael Didoni, che mi accompagna in questo spettacolo diverso rispetto a quello del Teatro Fontana. Lui ed io siamo insieme artisticamente ormai da circa vent’anni e abbiamo collaborato per circa dieci anni nell’underground milanese. Abbiamo creato una compagnia comica con la voglia di riproporre quel clima, cioè quel cazzeggio totale tra una considerazione più o meno alta e tante considerazioni basse.”
“Cosa significa che in questo spettacolo non esiste la quarta parete?”
“In tutti gli spettacoli di cabaret, la quarta parete, cioè la presenza del pubblico, non è soltanto in ascolto ma è anche un partner di gioco. C’è sempre la volontà di un dialogo. Naturalmente tutti i monologhi sono dialoghi, questo però è attivo: dà cioè la possibilità di interagire cogliendo l’imprevedibile e le discrepanze di uno spettacolo teatrale. Quindi la presenza del pubblico è attiva. Questo non vuol dire che sia uno spettacolo in cui mi aspetto che gli spettatori facciano delle cose: no, mi aspetto semplicemente che siano persone vive e che per questo possano interagire a livello emotivo o di conflitto. Quindi, non essendoci la quarta parete, si gioca.”
“Quali sono le tematiche più importanti che vuoi sottolineare in questo tuo spettacolo?”
“E’ uno spettacolo di cabaret e questa è una mia pausa, che non è né teatrale né riflessiva. Io faccio spettacoli molto inwork in progress, nel senso che cerco di trasferire in scena quello che mi accade nell’arco della settimana. E’ uno spettacolo molto aperto a quello che succede dove alterno sempre testi e canzoni, perché questo è un po’ il modus operandi del comico e del giullare della città.”
“Che rapporto ha Germano Lanzoni con Milano?”
“Adesso ho un rapporto molto intimo, nel senso che ci scambiamo spesso messaggini. Io devo tantissimo a Milano, come tutte le persone che vivono in questa città. E’ una metropoli che ti prende tutto: il cuore e due polmoni, e che in cambio ti dà la possibilità di crescere, con tutti i casini di una città che non è certo il paradiso terrestre. Milano ti offre indiscutibilmente tante opportunità, ma in cambio ti chiede tutto quello che le puoi dare: tempo, soldi e sogni. Alcuni te li restituisce, altri se li tiene lei.
In questo momento ho un rapporto di amore totale, non c’è neanche un momento di odio, se non quell’odio che mi permette di amarla. Ci sono difficoltà più piccole, come il parcheggio o le relazioni con gli altri, e altre più grandi, come lo scontro con una città che presenta criticità molto più ampie. Però, in questo momento particolare, è una metropoli che ha un drive molto potente. Non so che cosa voglia dire, ma ogni tanto fa figo buttare un inglesismo a cazzo in una discussione su Milano!”
- Intervista video di Andrea Simone
- Si ringraziano Luca Cecchelli e Francesco Ruta di KarmArtistico Italia per il supporto professionale e la concessione degli spazi per le riprese video.