Antigone, una delle storie sofoclee più famose della mitologia, arriva al Teatro Litta di Milano fino al 26 novembre. Lo scontro tra fratelli, il più antico di sempre, avviene qui tra Eteocle e Polinice, morti in battaglia per conquistare il trono di Tebe. Ma mentre Creonte, re designato, dispone che Eteocle venga sepolto con tutte le onoranze funebri, a Polinice viene tolta la dignità con un ordine spietato: l’abbandono del suo cadavere fuori le mura. Il corpo sarà destinato a diventare cibo per gli animali. Antigone, sorella dei due e promessa sposa di Emone, figlio di Creonte, si ribella però alla legge règia e onora la sepoltura del fratello, pagando a sua volta con la propria vita.
Il testo di Opera Antigone è di Antonello Antinolfi, Giulia Lombezzi e Francesco Leschiera, che firma anche la regia. In scena troviamo Ettore Distasio, Ermanno Rovella, Giulia Pes, Andrea Magnelli e Veronica Franzosi.
Intervista a Francesco Leschiera
“In che cosa sta la grandezza di quest’opera?”
Innanzitutto nei temi che tratta, nelle leggi scritte e non scritte di personaggi come Creonte che rappresentano il potere. Antigone incarna invece la rivoluzione. Poi c’è l’universalità di questo testo, che dopo oltre due millenni è ancora contemporaneo nei temi.
“Quindi è un’opera che possiamo considerare moderna anche oggi?”
Modernissima, soprattutto nella nostra elaborazione, dove andiamo anche a esaminare la parte fragile dei personaggi e la loro reale personalità.
“È solo il desiderio di vendetta a scatenare quest’effetto domino di morti e uccisioni a catena o c’è dell’altro?”
Credo che ci sia dell’altro: i rapporti familiari che sono molto presenti in quest’opera, ma anche in quelle precedenti, come l’“Edipo Re” e l’“Edipo a Colono” . Siamo di fronte a una serie di vicende umane e di meccanismi interiori, che non sono solo rappresentati dalle leggi scritte. Ci sono anche delle dinamiche psicologiche che portano questi personaggi a uccidersi, a non capirsi alcune volte, o a capirsi, ma a non ascoltarsi.
“È un messaggio d’amore quello che viene lanciato da Antigone?”
Più che un messaggio, è un grido d’amore, che da figlia e da sorella lancia ai propri cari.
(intervista e riprese video di Andrea Simone)