1998. Giorgia e Salvatore. Un quartiere di periferia difficile, malfamato: lui è il boss della zona: droga, armi, soldi sporchi, temuto da tutti anche se è solo un ragazzo. Lei, 18 anni, al mattino nella scuola del centro e al pomeriggio sul muretto del quartiere, eternamente in conflitto con se stessa in entrambi i luoghi. Le loro strade si incontrano.
Al Teatro Linguaggicreativi
Ma pure questo è amore è in scena al Teatro Linguaggicreativi di Milano dal 29 marzo al 7 aprile. Scritto e diretto da Simona Migliori, vede protagonisti Gabriele Genovese e Valeria Perdonò.
Parla Simona Migliori
“Cosa nasce dall’incontro tra questi due personaggi?”
“Nasce innanzitutto un’attrazione per il fatto di essere due persone molto diverse l’una dall’altra e questo è quello che li attrae. E poi questa cosa piano piano potrebbe trasformarsi in un amore, ma rimane invece un amore imploso. Questa cosa non accade oppure accade ma secondo altre vie e altre forme, che è poi la cosa che mi interessa indagare in questo testo. Forme più di aiuto e di sostegno che sono comunque forme d’amore.”
“In che modo questo amore potrebbe cambiare il corso della storia?”
“Potrebbe cambiarlo perché il loro incontro li mette davanti a se stessi, ciascuno alla sua vita, e a dire ad alta voce delle cose, ad ammettere delle cose molto difficili che entrambi hanno sempre negato e quindi a fare delle scelte finalmente definitive e importanti per andare avanti nella vita.”
“Cosa succede vent’anni dopo il primo incontro?”
“Vent’anni dopo il primo incontro succede che lei si trova causalmente nel quartiere periferico della Barona e decide di rientrare in questo luogo mitico che era la famosa palestra degli anni novanta. Qui ritrova lui, che negli anni novanta era brillante, era un uomo importante, era uno spacciatore però era famoso. I due si rincontrano e tramite questo loro incontro iniziano un nuovo rapporto maturo, anche se con delle sfumature dei loro vent’anni. Finalmente riescono a decidere come proseguire la loro vita che fino a quel momento aveva avuto uno stallo molto forte e anche probabilmente a volersi un po’ di bene.”
“I due protagonisti sono messi di fronte a delle scelte?”
“Sì, sono messi di fronte a delle scelte molto importanti che vanno a scavare dentro alla loro storia. A vent’anni noi li ritroviamo in un modo, con tutta la vita davanti. Vent’anni dopo, tutto quello che pensavano sarebbe accaduto non si è realizzato. Lei ha fatto una vita molto agiata ma è una persona molto infelice e ha dei buonissimi motivi. Lui è stato in carcere per metà della sua vita. Essere lì in quel momento e specchiarsi l’uno nell’altro li mette sicuramente davanti alla scelta definitiva di come la vita deve andare avanti e a come deve essere il corso da lì in poi delle loro vite, perché ce ne hanno ancora tanta davanti.”
- Intervista di Andrea Simone
- Si ringrazia Simona Calamita per il supporto professionale