Fabio Pisano è un giovane autore napoletano che nel 2019 ha vinto il premio Hystrio con il testo Hospes-itis. Mercoledì 25 maggio Pisano presenta al Teatro Carcano la lettura scenica del suo nuovo lavoro La macchia. Verrà consegnato il copione agli spettatori che potranno seguire in sala la lettura drammatizzata da parte degli attori. Il pubblico potrà così assistere al magico passaggio dell’evoluzione tra parola scritta e recitata.

A introdurre la serata dedicata alla drammaturgia italiana contemporanea sarà Tindaro Granata, che insieme a Carlo Guasconi e Ugo Fiore presiede l’associazione “Situazione Drammatica“. I protagonisti dello spettacolo La macchia sono Mariangela Granelli, Fausto Maria Sciarappa e Sebastian Luque Herrera.
Intervista a Mariangela Granelli
Perché quella di martedì 25 maggio è una serata così particolare e originale?
Innanzitutto per il format molto interessante e accattivante. Si chiama “Il copione” ed è nato da “Situazione drammatica”. Grazie al copione distribuito insieme al biglietto, il pubblico ha la possibilità di fare un’indagine sul testo insieme a noi, vedendo coi propri occhi quello che gli attori in prova chiamano “il tavolino”. Il primo giorno di prove di uno spettacoli noi attori apriamo il copione e lì inizia appunto la famosa fase del lavoro a tavolino.
Gli spettatori, non addetti ai lavori, non possono sapere come si svolge questa fase e come si passa dalla parola scritta a quella “incarnata”. “Situazione drammatica” ha già sperimentato questo format prima del lockdown con una serie di serate al Teatro Banterle che hanno sempre registrato il tutto esaurito. E’ anche un bel modo di conoscere testi di autori molto meritevoli ma che magari, per una serie di motivi, non hanno ancora avuto l’occasione di vedere i loro copioni messi in scena. Si tratta quindi di un evento da non perdere.
Ci racconta qualcosa dello spettacolo, senza svelare troppo la trama?
Ci sono un lui e una lei, presumibilmente marito e moglie. A un certo punto ricevono la visita in casa di uno straniero che lamenta una macchia sul soffitto del proprio bagno che si trova in corrispondenza del bagno della coppia. Da lì inizia un gioco di “non detti” che io percepisco in maniera molto potente. I “non detti” vanno al di là del sottotesto, perché quest’ultimo implica le parole che si stanno dicendo ma che non si dicono veramente; il “non detto” rappresenta invece il loro vissuto personale. A un certo punto, per esempio, parlano di un figlio su cui aleggia il mistero più totale: non si capisce bene nemmeno se sia realmente esistito…
Parliamo un po’ del suo personaggio, magari senza raccontare troppo delle sue azioni, ma concentrandoci di più sugli aspetti caratteriali.
Il mio personaggio mi piace molto, perché la scrittura dell’autore lo presenta in modo molto misterioso, cosa che fa anche con gli altri protagonisti. Interpretare un ruolo così enigmatico implica per un attore la possibilità di tuffarsi a capofitto nella parte. Solo in questo modo potrà coglierne i segreti. E per farlo, io come attrice cerco di trovare un punto d’incontro con lei. Un personaggio misterioso è più divertente da interpretare perché presenta diverse sfumature, ma è anche più stimolante da scoprire.
Torniamo alla serata del Teatro Carcano. Alla fine della lettura scenica il pubblico potrà avere anche un confronto con gli attori dialogando con voi?
Assolutamente sì. Infatti il bello di questa serata è che l’autore è presente. E’ un’opportunità molto importante, perché alla fine della serata ci sarà la possibilità di iniziare un dibattito con noi attori e con l’autore. E’ un modo per studiare e indagare insieme il testo.
- Si ringrazia Brunella Portoghese per la collaborazione