SE MARILYN INCONTRA LA SIGNORA IN GIALLO

Cosa succede se le due doppiatrici di Marilyn Monroe e Angela Lansbury (alias Jessica Fletcher, la famosissima “Signora in giallo”) fanno conoscenza per puro caso su una nave? Si intrecciano i destini di quattro vite: quelli delle due grandi attrici e delle donne che prestano loro la voce. Tutto può accadere durante questo impossibile e insolito viaggio. Perché se Marilyn ci ha abituato alle sorprese, nessuno è secondo alla signora Fletcher in quanto a colpi di scena.

Marilyn e la signora in giallo, forever torna al Pacta Salone di Milano dal 14 al 24 giugno ed è il penultimo spettacolo della stagione 2017-2018. Scritto da Ileana Alesso e Gianni Clocchiatti e diretto da Riccardo Magherini, vede protagoniste Annig Raimondi e Maria Eugenia D’Aquino, rispettivamente nei ruoli delle voci di Jessica Fletcher e Marilyn Monroe.

Foto di Elena Savino

La parola a Riccardo Magherini

“Cosa nasce dall’incontro di queste due personalità?”

Sono due donne molto famose, anche se solo per la loro voce. Durante questa strana crociera dall’atmosfera particolare, le due si incontrano per la prima volta, si riconoscono come professioniste, ma soprattutto come le voci delle due grandi attrici. Da lì nascono molteplici riflessioni sul fatto che è solo la voce e non il volto a dar loro prestigio e fama in Italia. Si forma così una coppia molto simile alla serie “Attenti a quei due”. Tra le altre cose, cercano di ricostruire a modo loro un giallo che dura da 56 anni….

“Infatti. Volevo proprio chiederle se è d’accordo nel dire che nessuno meglio di Jessica Fletcher potrebbe risolvere il mistero che aleggia intorno alla morte di Marilyn Monroe?”

Non potrei essere più d’accordo. Metà dello spettacolo si basa proprio sul tentativo di ricostruire un’indagine. La morte misteriosa di Marilyn viene analizzata in pieno stile Jessica Fletcher. Naturalmente i due caratteri delle doppiatrici sono diversi, proprio come quelli delle due attrici. Però si mischiano e interagiscono, entrano nei loro personaggi come se non se ne fossero mai staccati. Quindi, a un certo punto, non si riesce più a distinguere bene quale delle due sia la doppiatrice e quale  l’attrice doppiata. Arrivano addirittura a chiedersi: “Ma adesso tu chi sei? Sei lei o te stessa?” Il cold case rimane irrisolto, ma il finale è molto più sorprendente di quanto si possa immaginare…

“Rendiamo omaggio per un attimo a tre grandi voci del passato: Marilyn Monroe è stata doppiata principalmente da Rosetta Calavetta e Miranda Bonansea; Alina Moradei, scomparsa nel 2016, è stata invece la voce della Signora in giallo. Cosa pensa di queste tre doppiatrici?”

Non le ho mai incontrate nella vita reale. Però sono grandi attrici di teatro, maestre d’arte che hanno doppiato anche tantissime altre attrici facendo sempre un ottimo lavoro. Se penso a Marilyn Monroe o al personaggio di Jessica Fletcher, mi rendo conto che non potrei nemmeno concepire di vedere un loro film con doppiatrici diverse. Mi piace anche pensare che si siano divertite a usare la loro voce al telefono per fare qualche scherzo. Non avendole mai incontrate, però, non conosco il loro volto: me le immagino con quello di Jessica Fletcher e di Marilyn Monroe. 

“Cambiamo argomento: nel foyer del teatro è allestita anche una sua mostra. Ce ne vuole parlare?”

Nel maggio 2018 ho compiuto 40 anni di attività e per festeggiare ho organizzato questa piccola esposizione di oggetti di scena che ho creato e che poi, una volta smontate le scenografie, non ho più utilizzato. Da ragazzo sono stato garzone di bottega, un lavoro che mi è stato utile per imparare a gestire la manualità. Quando mi sono iscritto all’Accademia del Piccolo Teatro di Milano, ho avuto la fortuna di incontrare Alberto Chiesa, uno scenografo che ha sempre lavorato all’interno della scuola. Con lui ho sviluppato la passione per la manualità applicata alla scultura, alla pittura e alla scenografia teatrale.

Tutte le volte che ho fatto uno spettacolo come attore o come regista ho sempre esposto oggetti da me realizzati. Ho pure disegnato e costruito costumi. Anche in questo caso ho voluto fare la stessa cosa. Tra l’altro, io sono sempre in teatro, quindi se il pubblico del Pacta Salone vorrà farmi qualche domanda riguardo allo spettacolo o agli oggetti esposti, sarò ben lieto di rispondere!